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L’Intelligenza Artificiale ha scovato più di 100.000 crateri lunari

Scienze
©Ansa

Sono, per la precisione, 109.956 quelli che i ricercatori dell'Università cinese di Jilin, coordinati da Chen Yang e di quelli dell'Accademia cinese delle Scienze, sono riusciti a rilevare grazie ai dati forniti dalle sonde Chang'e, agevolati da un sistema di intelligenza artificiale. Tra questi crateri, molti risultano anche di grandi dimensioni, superiori agli 8 Km

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Più di 100.000 crateri lunari, esattamente 109.956, un numero più di una dozzina di volte maggiore rispetto a quello che si credeva fino ad oggi. E’ il dato più eclatante di una ricerca condotta grazie ad un sistema di intelligenza artificiale, che ha studiato i dati delle missioni cinesi Chang'e, l’ultima delle quali, quella della sonda Chang’e-5, è stata portata a termine nei giorni scorsi, entrando nella storia dell’esplorazione spaziale. “Capsula atterrata e recuperata. Lì dentro ci dovrebbero essere due chili di Luna. Era da oltre 44 anni, dal 22 agosto 1976, che non ci veniva recapitata una consegna del genere”. Così, lo scorso 16 dicembre, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) aveva riassunto, sul proprio profilo Twitter, la notizia del rientro sulla Terra della sonda cinese dell’agenzia spaziale cinese (Cnsa), che ha portato con sè una buona quantità di rocce lunari, prelevate da Mons Rümker, una regione della Luna situata nell’Oceano delle Tempeste.

I crateri alle medie e basse latitudini

Questo particolare metodo di analisi, che ha permesso di scovare i nuovi crateri lunari, è stato illustrato sulla rivista “Nature Communications” dopo il lavoro dei ricercatori dell'Università cinese di Jilin, coordinati da Chen Yang e di quelli dell'Accademia cinese delle Scienze. La ricerca, che ha visto anche il contributo di Lorenzo Bruzzone, dell'Università di Trento, rappresenta una prova di principio applicabile all'esplorazione dell'intero Sistema Solare. I crateri, come spiegato dagli studiosi, sono distribuiti soprattutto alle medie e basse latitudini della superficie lunare. Degli oltre 100.000 identificati, molti di questi crateri risultano anche di grandi dimensioni, superiori addirittura agli 8 chilometri. Il successo delle rilevazioni, hanno sottolineato gli esperti, è stato possibile grazie ai sistemi di intelligenza artificiale che sono riusciti, ad esempio, a scovare anche crateri irregolari o degradati, talvolta difficili da studiare. Per individuarli, i ricercatori cinesi hanno utilizzato circa diecimila immagini di crateri già noti, ottenute soprattutto con le missioni Chang'e-1 e Chang'e-2. Si tratta delle missioni lunari cinesi, l'ultima delle quali, proprio la Chang'e-5, ha riportato sulla Terra campioni di roccia del satellite.

Cinque periodi geologici lunari

La superficie della Luna, si legge nell’introduzione dello studio, contiene numerosi crateri da impatto che occupano la maggior parte della superficie della Luna stessa. I crateri da impatto raccontano ben cinque periodi geologici lunari, cioè il sistema pre-nettario, il sistema nettario, il sistema imbriano, il sistema eratosteno ed il sistema copernicano, per un totale di circa quattro miliardi di anni. La loro formazione ed evoluzione sono fondamentali per comprendere ancora meglio la storia del Sistema Solare interno. Nella storia delle rilevazioni dei crateri lunari, hanno sottolineato gli esperti, l'International Astronomical Union (IAU) aveva riconosciuto 9137 crateri lunari da impatto nel 1919. Oggi, grazie anche ai nuovi studi che sono stati sviluppati nel corso degli anni, questo dato è stato ampiamento aggiornato.

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