Via Lattea, censiti quasi due miliardi di stelle

Scienze
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I dati sono contenuti nel nuovo catalogo prodotto dalla missione Gaia dell’Esa, un censimento minuzioso che svela come mai fatto fino ad oggi la Via Lattea. Il catalogo Early Data Release 3 , che vede anche la partecipazione dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), ha segnalato la presenza di un miliardo e 811 milioni, 709 mila 771 stelle. Tra gli oggetti cosmici, spiccano poi anche 1.6 milioni di quasar

“Il nostro vicinato cosmico come non l'abbiamo mai visto. Un miliardo e 811 milioni, 709 mila 771. Questo il gran totale di stelle contenute nel catalogo della Early Data Release 3 della missione dell’Esa, Gaia che sarà reso pubblico alle ore 12:00 di oggi”. Così l’Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica ha annunciato su Twitter l’arrivo di quello che si propone come un ritratto dettagliatissimo senza precedenti, un censimento minuzioso che svela come mai fino ad oggi la Via Lattea. Il catalogo astronomico, come detto rilasciato dalla missione Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea, vede anche la partecipazione dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e, appunto, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Questo catalogo di quasi 2 miliardi di stelle, hanno spiegato gli esperti, supera in precisione la versione precedente del 2018, svelando dettagli particolarmente inediti sul nostro vicinato cosmico.

I dati contenuti nel catalogo

Il catalogo, pubblicato anche in una serie di articoli apparsi sulla rivista scientifica “Astronomy & Astrophysics”, è riuscito a mostrare, oltre alle posizioni delle stelle, anche per la stragrande maggioranza di esse le misure delle distanze e dei lenti ma inesorabili movimenti celesti, insieme a parametri quali la luminosità ed il colore. Si tratta, confermano gli esperti, del censimento più dettagliato mai prodotto della Via Lattea, galassia che rappresenta una sorta di "casa cosmica" per il nostro Sole e per centinaia di miliardi di stelle. I dati inseriti nel nuovo catalogo, adesso, andranno a rimpiazzare il catalogo rilasciato dalla stessa Gaia due anni fa, anche grazie ad una precisione particolarmente elevata, con più del 30% sulle distanze e del 50% sui moti stellari, oltre ad un campionamento maggiormente omogeneo del cielo, frutto di un anno di osservazioni. Quale il ruolo di questa banca dati così preziosa? Consentirà un'analisi sempre più approfondita dell'Universo a noi vicino, fornendo spunti per una serie di scoperte nell'indagine del nostro ruolo nel cosmo. "L'obiettivo della missione Gaia di realizzare la più accurata mappa tridimensionale della nostra galassia è pienamente sostenuto dall'Italia", ha detto Barbara Negri, responsabile Volo Umano e Strumentazione Scientifica dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), "che partecipa molto attivamente al Data Processing and Analysis Consortium (DPAC)”.

L'identikit di oltre 330mila stelle nei “dintorni” del Sole

"Tra i primi risultati scientifici, ottenuti durante la validazione del catalogo, spicca l'identikit completo di oltre 330mila stelle nei ‘dintorni’ del Sole, ovvero entro una distanza di 100 parsec (equivalente a quasi 330 anni-luce, circa 20 milioni di volte la distanza tra la Terra e il Sole), che ricostruisce la loro distribuzione 3D e i loro moti, classifica le loro proprietà e individua tra esse i sistemi di stelle doppie. Prima di Gaia, si conosceva con precisione la distanza solo del 10% di stelle entro questo volume". E’ questo il commento di Mario Lattanzi, dell'Istituto nazionale di astrofisica e responsabile nazionale, per conto di ASI e INAF, della partecipazione nazionale alla missione Gaia.   

La porzione della Via Lattea che rientra nel campo d'azione del telescopio Kepler della Nasa, in un'immagine pubblicata sul sito della Nasa, il 4 novembre 2013. ANSA/ KEPLER.NASA.GOV/ CARTER ROBERTS +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

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Nel catalogo anche 1.6 milioni di quasar

Tra i dati emersi dalle osservazioni, che spaziano su tutta la galassia e oltre, sono stati rivelati anche i movimenti oscillatori delle stelle nelle frange più esterne della Via Lattea, la rotazione delle stelle nella Grande Nube di Magellano, una delle galassie satelliti della nostra, e il "ponte" di stelle che fluiscono verso di essa dalla sua vicina, ovvero la Piccola Nube di Magellano. Oltre ai quasi 2 miliardi di stelle nella nostra galassia, il catalogo comprende 1.6 milioni di quasar, centri nevralgici di galassie lontane la cui importante luminosità proviene dall'attività dei buchi neri supermassicci nei loro centri. Tra l’altro, hanno segnalato gli esperti, queste osservazioni hanno permesso di stimare l'accelerazione del Sistema solare nel suo moto intorno al centro della Via Lattea, pari a 7 millimetri al secondo nel corso di un anno, per la prima volta utilizzando dati in banda ottica.

La storia della missione

Lanciata nel 2013, la missione Gaia ha prodotto due versioni del catalogo, rese pubbliche rispettivamente nel 2016 e 2018, che stanno rivoluzionando la visione della Via Lattea, permettendo di scoprirne la formazione e l’evoluzione, così da comprendere al meglio la storia di oltre 13 miliardi di anni dell'Universo. Con una media di quattro articoli scientifici pubblicati al giorno, la missione continua ad avere un impatto significativo su gran parte delle branche dell'astrofisica. La Early Data Release 3 rappresenta il più completo catalogo astrometrico e fotometrico stellare di sempre. I ricercatori, tra l’altro, sono già al lavoro da alcuni mesi per realizzare la versione completa del terzo catalogo (Gaia Data Release 3), il cui rilascio è previsto per il 2022, con una serie di dati ulteriori, tra cui la classificazione dei sistemi binari di stelle, e un catalogo esteso di asteroidi nel Sistema solare. Il satellite continuerà a raccogliere dati per almeno altri due anni , con previsione i fino alla fine del 2025 e per questo motivo verranno prodotti altri cataloghi man mano che i nuovi dati vengono processati e analizzati.

392007 01: This image recorded by the Hubble telescope on July 10, 2001 shows two clusters of stars, called NGC 1850, located in a neighboring galaxy called the Large Magellanic Cloud. The photo''s centerpiece is a young, "globular-like" star cluster - a type of object unknown in our own Milky Way Galaxy. (Photo by NASA/Getty Images)

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