Lo ha suggerito una ricerca, effettuata dagli esperti del National Institutes of Health, che ha analizzato un numero ingente di parole. "La strategia del nostro cervello per la memorizzazione di parole, esperienze, ricordi ed eventi è simile alle tecniche con cui i motori di ricerca su internet effettuano le indagini”, hanno detto gli esperti
Il cervello umano ha la capacità di memorizzare alcune parole in maniera più semplice di altre. E’ quanto emerge da un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Human Behaviour” dagli esperti del National Institutes of Health, che hanno condotto una ricerca in cui hanno combinato test di memoria, registrazioni delle onde cerebrali e sondaggi, analizzando miliardi di parole. "La strategia del nostro cervello per la memorizzazione di parole, esperienze, ricordi ed eventi è simile alle tecniche con cui i motori di ricerca su internet effettuano le indagini. Abbiamo scoperto che alcune parole risultano molto più memorizzabili di altre per la maggior parte delle persone", ha spiegato Weizhen Xie, docente presso l'Istituto Nazionale di Disturbi Neurologici e Ictus del National Institutes of Health. "Speriamo che questi risultati possano essere utilizzati come base di studio per valutare la salute della memoria e del cervello in futuro", ha poi aggiunto.
Le fasi dello studio
Per arrivare a formulare questa tesi, i ricercatori hanno eseguito analisi su soggetti sani e 30 pazienti epilettici all’interno di uno studio clinico il cui obiettivo era quello di individuare metodologie di approccio per i soggetti in cui i farmaci non aiutano a trattare l'epilessia. "Sui soggetti sono stati impiantati chirurgicamente degli elettrodi in grado di rilevare i cambiamenti nell'attività cerebrale. Il nostro obiettivo era quello di trovare ed eliminare la fonte degli attacchi epilettici debilitanti", hanno spiegati gli specialisti. In una prima fase, gli esperti hanno mostrato coppie di parole (in inglese) ai pazienti coinvolti, come "mano" e "mela", da un elenco di 300 nomi comuni. In una fase successiva, è stato mostrato loro solo uno dei termini chiedendo di ricordare quello a cui era stato associato. "I nostri risultati indicano che alcuni vocaboli tendevano ad essere ricordati più facilmente, indipendentemente dal modo in cui venivano abbinati”, hanno detto i ricercatori che hanno poi ripetuto il test su altri 2.623 volontari sani che hanno visionato online le coppie di parole e riportato risultati simili.
La differenza tra le parole
"Il nostro studio dimostra che alcuni ricordi sono più facili da memorizzare indipendentemente dal soggetto”, argomentano ancora gli esperti, secondo cui, però, non sarebbe ancora chiara la regola precisa per cui, ad esempio, le parole “porta”, “carro armato” o “maiale” vengano memorizzata più facilmente delle parole “gatto”, “via” o “scala”. "Non sappiamo ancora perchè si verifichi tale fenomeno, ma il funzionamento cerebrale sembra paragonabile a quanto avviene durante la ricerca con un browser, in cui basta digitare poche lettere affinchè il sistema ipotizzi di cosa abbiamo bisogno: il nostro cervello potrebbe lavorare in maniera similare", ha poi concluso Xie, sottolineando come, in definitiva, una tipologia di ricerca simile appoggi la tesi secondo cui il cervello sia in grado di selezionare ricordi o frammenti di memorie molto più semplicemente rispetto ad altri. “Il nostro lavoro suggerisce inoltre che la struttura della lingua inglese è memorizzata nel cervello di tutti e speriamo che in futuro queste conclusioni potranno essere utili per test della memoria per il morbo di Alzheimer o altre forme di demenza", hanno sottolineato ancora gli specialisti.