I batteri possono conservare dei “ricordi” per alcune ore

Scienze

Questo meccanismo presenta degli inaspettati parallelismi con quello utilizzato dai neuroni del cervello umano. I risultati della ricerca sono stati descritti sulle pagine della rivista specializzata Cell Systems

Per quanto semplici, anche i batteri sono dotati di memoria. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California a San Diego ha dimostrato che quelli che formano le sottilissime pellicole aderenti alle superfici chiamate “biofilm” possono mantenere per ore il “ricordo” di uno stimolo luminoso a cui sono stati esposti. Questo meccanismo presenta degli inaspettati parallelismi con quello utilizzato dai neuroni del cervello umano. I risultati della ricerca sono stati descritti sulle pagine della rivista specializzata Cell Systems.

 

Il legame tra neuroni e batteri

 

“Fino a pochi anni fa nessuno avrebbe pensato che batteri e neuroni avessero qualcosa in comune, perché sono cellule molto diverse”, spiega il biologo molecolare Gurol Suel, che ha preso parte allo studio. “Questa scoperta nei batteri ci offre invece la possibilità di capire alcune caratteristiche chiave del cervello, ma in un sistema molto più semplice. Se riuscissimo a comprendere come si è evoluta una cosa così sofisticata come una cellule neuronale, avremmo più possibilità di capire come e perché funziona in un certo modo”, prosegue Suel. 

 

La “memoria” dei batteri

 

Nel corso dello studio, i ricercatori hanno scoperto la “memoria” dei batteri illuminando un biofilm di Bacillus subtilis e disegnando con la luce il simbolo dell’Università della California a San Diego. Lo stimolo luminoso ha alterato l’apertura e la chiusura dei canali della membrana cellulare da cui entrano ed escono gli ioni elettricamente carichi, modificando di conseguenza il potenziale di membrana. “Quando abbiamo perturbato i batteri con la luce, le loro cellule ne hanno mantenuto il ricordo e hanno risposto diversamente da quel momento in poi”, spiega Suel. “Quindi per la prima volta possiamo visualizzare quali cellule conservano la memoria: si tratta di un’operazione attualmente impossibile da attuare sul cervello umano”, aggiunge il ricercatore. I batteri sono la forma di vita predominante sulla Terra ed essere in grado di utilizzarli per memorizzare delle informazioni potrebbe essere il primo passo per arrivare a effettuare dei calcoli tramite le comunità di questi organismi.

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