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La cometa interstellare 2I/Borisov ha una coda lunga oltre 12 volte la Terra. FOTO

Scienze
La cometa interstellare 2I/Borisov (Pieter van Dokkum, Cheng-Han Hsieh, Shany Danieli, Gregory Laughlin)

Lo svelano delle nuove foto catturate dagli astronomi dell’Università di Yale. Il corpo celeste raggiungerà il punto di massima vicinanza al Sole, pari a 300 milioni di chilometri, il prossimo l’8 dicembre 2019 

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Gli astronomi dell’Università di Yale hanno catturato delle nuove immagini mozzafiato della cometa 2I/Borisov, arrivata nel Sistema Solare dallo spazio interstellare. Nelle foto è possibile osservare una gigantesca coda bianca che si estende per 160.000 chilometri di lunghezza, ossia oltre 12 volte il diametro della Terra. La cometa è stata scoperta lo scorso agosto: si tratta del secondo ‘intruso’ individuato nel Sistema Solare dopo il misterioso asteroide interstellare Oumuamua, che negli scorsi mesi ha attirato l’attenzione della comunità scientifica. L’8 dicembre 2019, 2I/Borisov raggiungerà il punto di massima vicinanza al Sole, pari a 300 milioni di chilometri.

Le caratteristiche della cometa 2I/Borisov

Le nuove immagini della cometa 2I/Borisov sono state catturate dagli astronomi di Yale grazie all’Osservatorio Keck nelle Hawaii. Nelle foto sono ben visibili la grande chioma che avvolge la cometa e la sua gigantesca coda, entrambe formate dal gas che evapora dal nucleo ghiacciato del corpo celeste durante la sua ‘marcia’ verso il Sole. “Queste immagini ci permettono di notare quanto la Terra sia piccola rispetto a questo visitatore proveniente dallo spazio interstellare”, rileva Pieter van Dokkum, uno degli astronomi del gruppo. Gli esperti si aspettano di catturare altre immagini, ancora più dettagliate, quando la cometa si avvicinerà ulteriormente al Sole, raggiungendo il suo picco di luminosità e diventando osservabile anche da telescopi di dimensioni moderate. Successivamente, il corpo celeste inizierà ad allontanarsi dal Sistema Solare.

Nella chioma della cometa è presente una particolare forma di cianuro

Un precedente studio, coordinato da Alan Fitzsimmons della Queen’s University di Belfast, ha dimostrato che nella chioma di 2I/Borisov è presente un gas chiamato cianogeno: si tratta di una particolare forma di cianuro, piuttosto comune nelle comete. Questa scoperta è stata resa possibile dal telescopio William Herschel, situato alle isole Canarie, utilizzato dagli esperti per ottenere uno spettrogramma del corpo del ceste lo scorso 20 settembre.