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Un elemento pesante nato da una collisione tra stelle di neutroni

Scienze
Tavola periodica (Ansa)

Rianalizzando una catastrofe cosmica del 2017 un team di ricercatori ha ricostruito il processo che ha permesso la nascita dello stronzio. La scoperta risponde ai dubbi sulla formazione degli elementi pesanti 

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In un nuovo studio pubblicato su Nature viene svelato per la prima volta il meccanismo che porta alla nascita di un elemento pesante, in questo caso lo stronzio. Come spiegato da un team dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) è la collisione di due stelle di neutroni, gli oggetti cosmici più densi tra quelli conosciuti, ad avere permesso la formazione dello stronzio. L’evento cosmico descritto nello studio è avvenuto nel 2017, nella galassia NGC 4993, ed è passato alla storia anche come la prima occasione in cui sono state rilevate le onde gravitazionali, scaturite proprio dalla fusione di due stelle di neutroni.

Da uno scontro tra stelle di neutroni è nato lo stronzio

Nell’agosto del 2017, la collisione tra due stelle di neutroni avvenuta nella galassia NGC 4993, nella costellazione dell’Idra, permise agli scienziati di individuare la prima sorgente delle onde gravitazionali previste da Einstein. Oltre due anni dopo, il coordinatore del nuovo studio Darach Watson, dell’Università di Copenhagen, spiega che “rianalizzando i dati della fusione del 2017 abbiamo identificato in questa palla di fuoco la firma di un elemento pesante, lo stronzio, che dimostra come sia la collisione delle stelle di neutroni a creare questo elemento nell’universo”. A permettere di rilevare le tracce di stronzio è stato lo strumento X-shooter montato sul Very Large Telescope dell’Eso.

Così si formano gli elementi chimici pesanti

Come spiegato dai ricercatori su Nature, individuare lo stronzio appena formato in seguito alla collisione tra stelle di neutroni permette di giungere a una maggiore comprensione sulla formazione degli elementi pesanti dell’universo, fornendo una risposta ai dubbi relativi alla nascita degli elementi chimici. Per molto tempo, infatti, gli scienziati non possedevano certezze sul modo in cui elementi come oro o uranio potessero essersi formati. La scoperta conferma inoltre che “le stelle di neutroni hanno i neutroni al loro interno”, una considerazione che “potrebbe sembrare stupida, ma era qualcosa di cui non eravamo sicuri finora”, spiega Watson. Le precedenti ricerche suggerivano infatti che, per raggiungere dimensioni importanti, gli atomi devono riuscire ad assorbire velocemente i neutroni, in un processo che accade solamente in ambienti estremi nei quali gli atomi vengono di fatto bombardati da neutroni. La scoperta dello stronzio è stata facilitata anche dalla sua struttura atomica piuttosto semplice, motivo per cui individuare altri elementi nati dalla collisione di stelle di neutroni potrebbe essere complicato in futuro. Tuttavia, secondo Watson gli scienziati proseguiranno a raccogliere nuovi dati tentando di ottenere ulteriori risultati in questa direzione.