Esistono diversi sistemi in grado di raggruppare gli elementi secondo altre caratteristiche: la torre Valery Tsimmerman, il nastro arcobaleno di James Franklin Hyde, il fiore 3D e la lumaca a spirale di Theodor Benfey
Sono passati già 150 anni dal giorno in cui Dmitri Mendeleev pubblicò la Tavola periodica degli elementi, composta dai simboli che ancora oggi formano l’alfabeto della scienza.
Il 6 marzo del 1869, il noto chimico russo, con l’obiettivo di semplificare il linguaggio della chimica, formò un sistema costituito da 63 elementi che con il tempo portò alla creazione dell’odierna Tavola periodica composta da 118 simboli. La sua classificazione degli elementi non è però l’unica al mondo. Esistono diversi altri sistemi in grado di raggruppare gli atomi secondo altre caratteristiche: la torre, il nastro arcobaleno, il fiore 3D e la lumaca a spirale.
La tavole periodiche di Mendeleev, Valery Tsimmerman e Theodor Benfey a confronto
La Tavola periodica di Mendeleev, attualmente utilizzata nelle scuole, raggruppa gli elementi chimici in base al loro numero atomico, ovvero la quantità di protoni presenti nel nucleo, e alla loro configurazione. Mendeleev al momento della sua realizzazione lasciò appositamente degli spazi vuoti, pensati per accogliere gli elementi non ancora noti, dei quali aveva intuito la presenza. Gli ultimi 4 simboli, nihonium, moscovium, tennessine e oganesson, sono sono stati aggiunti pochi anni fa: nel 2015.
Valery Tsimmerman, nel 2006, ha proposto una nuova tavola periodica, chiamata ‘la torre’, che classifica gli elementi a seconda dei numeri quantici, che si riferiscono alla disposizione e al movimento degli elettroni nell’atomo. Diverso è anche il sistema ideato da Theodor Benfey che, nel 1964, raggruppò gli elementi formando la cosiddetta ‘lumaca a spirale’ con al centro l’idrogeno, che ricorda, per aspetto, la forma della chiocciola.
La tavola periodica a forma di fiore in 3D e il nastro arcobaleno
Esiste anche la tavola periodica a forma di fiore 3D, dove gli elementi sono raggruppati a seconda delle loro qualità in petali con colori diversi. Questo sistema, tuttavia, esclude dalla classificazione l’idrogeno e l’elio.
Nel 1975 anche il Dottor James Franklin Hyde ideò una tavola periodica alternativa, il ‘nastro arcolabeno’. Al centro del suo sistema c’è ancora una volta l’idrogeno, attorniato dagli altri elementi divisi in gruppi e per colore.