Tumore al seno, nuovo esame del sangue può migliorare la diagnostica

Salute e Benessere

Una ricerca condotta dal Translational Genomics Research Institute ha messo a punto un test in grado di prevedere se le persone già afflitte dalla neoplasia abbiano la probabilità di avere recidive 

Un nuovo tipo di analisi del sangue per il carcinoma mammario potrebbe aiutare a evitare migliaia di interventi chirurgici non necessari e contribuire a monitorare con precisione la progressione della malattia. E’ questa la tesi di uno studio condotto dal Translational Genomics Research Institute (TGen), dalla Mayo Clinic in Arizona, dal Biodesign Institute presso l'Arizona State University e dalla Cambridge University, pubblicato poi sulla rivista Science Translational Medicine.

Il test denominato ‘Tardis’

Lo studio sostiene che il test chiamato ‘Tardis’ (Targeted DIgital Sequencing) sia fino a 100 volte più predittivo di altri test di monitoraggio del cancro legati ad esami del sangue. Nello specifico viene definita dai ricercatori ‘biopsia liquida’ che identifica e quantifica in modo specifico piccoli frammenti di Dna canceroso circolante nel flusso sanguigno del paziente, noto come Dna tumorale circolante (ctDna). "Misurando con precisione il ctDNA, questo test è in grado di rilevare la presenza di cellule tumorali residue e informare i medici se il cancro è stato sradicato con successo dal trattamento", ha dichiarato Muhammed Murtaza, uno dei principali autori dello studio e condirettore del Center for Noninvasive Diagnostics di TGen. "I dati che si possono raccogliere rappresentano una strategia positiva per migliorare la sensibilità delle biopsie liquide, che sono una delle sfide principali nella lotta al cancro del seno", ha aggiunto Karen Anderson, ricercatrice presso il Biodesign Institute e oncologo presso la Mayo Clinic Arizona.

Un metodo più specifico di quelli attuali

Come ha spiegato il professor Murtaza, Tardis è abbastanza preciso da dire se i pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale hanno risposto bene alla terapia farmacologica preoperatoria. Inoltre è molto più sensibile dell'attuale metodo di determinazione della risposta alla terapia farmacologica mediante lo screening ad immagini. “Questo test potrebbe aiutare a pianificare i tempi e l'estensione della resezione chirurgica e della radioterapia dopo che i pazienti hanno ricevuto una terapia preoperatoria", ha spiegato la dottoressa Barbara A. Pockaj, oncologo chirurgico specializzato in pazienti affetti da carcinoma mammario e melanoma presso la Mayo Clinic in Arizona. A differenza delle biopsie tradizionali, che producono risultati su una sola parte del corpo alla volta, le biopsie liquide utilizzano un semplice prelievo di sangue e quindi potrebbero essere eseguite in modo sicuro e per più volte, tutte quelle che si reputa necessario, per rilevare lo stato della malattia di un paziente.

Una svolta nella lotta al tumore del seno

A seguito di ulteriori test e sperimentazioni cliniche, così come sostiene il team di lavoro interessato dalla ricerca, Tardis potrebbe un giorno essere regolarmente utilizzato per monitorare i pazienti durante il trattamento del cancro e scoprire quando gli stessi sono essenzialmente guariti e liberi dalla malattia.

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