Tumore al seno, studio Usa: rischio di morte minore con dieta povera di grassi

Salute e Benessere
Foto di archivio (Getty Images)

Presentata al congresso Asco, la ricerca ha preso in esame quasi 49mila donne con cancro al seno, osservando che le pazienti con una dieta ricca di frutta, verdura e cereali presentavano minori rischi. Risultato confermato anche da uno studio italiano 

Una dieta con pochi grassi e composta principalmente da frutta, verdura e cereali aiuta a ridurre sensibilmente il rischio di morte nelle donne in menopausa colpite da tumore al seno. È questo il risultato di uno studio durato vent’anni condotto dal Los Angeles Biomedical Research Institute su quasi 49mila donne con età compresa tra i 50 e i 79 anni, presentato al Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco). Un’ulteriore conferma dell’importanza di un’alimentazione sana arriva anche da un altro studio tutto italiano, guidato dall’Università di Verona e dalla Fondazione-Policlinico Gemelli di Roma ed esposto anch’esso durante il convegno Asco.

Dieta bilanciata riduce il rischio

I ricercatori dell’istituto californiano, coordinati dal professor Rowan Chlebowski, hanno seguito per circa due decenni 48.835 donne in menopausa con un tumore al seno, sottoponendo il 60% delle pazienti a una dieta normale, il restante 40%, invece, a un’alimentazione povera di grassi, composta principalmente da verdure, frutta e cereali. Dopo 8 anni e mezzo di regime alimentare controllato, gli studiosi hanno osservato nel secondo gruppo una riduzione significativa - circa il 21% - del rischio di decesso legato a questo tipo di tumore, una diminuzione che si è mantenuta costante anche a vent’anni dall’inizio dello studio. Inoltre, le pazienti che seguivano la dieta con pochi grassi hanno fatto registrare un rischio di morte per qualsiasi altra causa dopo la diagnosi del cancro inferiore del 15%. Tuttavia, gli autori sottolineano che la dieta bilanciata non ha avuto effetti significativi sull'insorgenza del tumore. "Il nostro - afferma Chlebowski - è il primo studio randomizzato e controllato, ovvero uno studio nel quale i pazienti sono assegnati in modo casuale per ricevere una terapia o un intervento, a provare che una dieta bilanciata può ridurre il rischio di morte per cancro al seno".

La ricerca italiana

Sulla ricerca statunitense è intervenuta anche Monica Bertagnolli, del Dana-Farber Cancer Institute di Boston e presidente Asco, la quale ha dichiarato che “una dieta più sana fa la differenza, ha solo effetti positivi e si aggiunge a un numero crescente di studi che evidenziano simili risultati per diversi tipologie di cancro”. Il risultato del lavoro del team di Chlebowski trova conferma anche in uno studio italiano effettuato su 200 donne con cancro al seno allo stadio iniziale, presentato all’Asco. Come spiega Giampaolo Tortora, autore principale e direttore del Cancer Center del Policlinico Gemelli,  "il controllo nutrizionale è fondamentale e non è assolutamente un aspetto secondario: i grassi, infatti, non sono molecole inermi ma producono sostanze infiammatorie 'pro-tumore' che aiutano il cancro a proliferare”. L’esperto infine conclude che è "paradossale seguire terapie mirate e poi auto-danneggiarsi con un'alimentazione sbagliata". 

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