Tumore al seno, il farmaco tamoxifene è efficace anche a basse dosi
Salute e BenessereUn dosaggio di 5 mg per tre anni, oltre a dimezzare il rischio di recidiva, riduce del 75% la possibilità di sviluppare nuovi tumori all’altra mammella. È emerso da uno studio italiano
Ci potrebbe essere una svolta nella cura del tumore al seno. Il tamoxifene, il farmaco somministrato dopo le operazioni chirurgiche atte al debellamento della neoplasia al seno intraepiteliale, che rappresenta all’incirca il 20% di tutti i tumori alla mammella, è efficace anche a basse dosi e con effetti collaterali molto ridotti. È quanto è emerso da una ricerca condotta da un team di ricercatori italiani coordinati da Andrea De Censi, direttore di Oncologia medica Ospedali Galliera di Genova.
Il tamoxifene viene comunemente somministrato per ridurre il rischio di ricomparsa della neoplasia.
Trattamento con tamoxifene
La ricerca, presentata in occasione del San Antonio Breast Cancer Symposium, il più importante congresso internazionale sul cancro alla mammella, comporterà riscontri positivi soprattutto per le pazienti operate di neoplasia al seno in stadio iniziale.
Finora il dosaggio raccomandato dai medici prevedeva la somministrazione di 20 mg di tamoxifene al giorno, per un periodo di cinque anni.
Tuttavia al farmaco sono associati diversi effetti collaterali, quali un rischio maggiore di sviluppare il cancro dell’endometrio, la zona interna dell’utero, la comparsa dei sintomi della menopausa o lo sviluppo della tromboembolia venosa. Complicazioni che comportano l’interruzione della terapia medica.
Lo studio nel dettaglio
Per compiere lo studio, i ricercatori, grazie al sostegno di AIRC, del Ministero della Salute e del LILT, hanno studiato nel dettaglio gli effetti derivanti dalla somministrazione di un basso dosaggio di tamoxifene.
Monitorando 500 pazienti in 14 centri italiani, sono così riusciti a dimostrare che assumere 5 mg di tamoxifene per tre anni, oltre a dimezzare il rischio di recidiva, riduce del 75% la possibilità di sviluppare nuovi tumori all’altra mammella rispetto al placebo.
“Un risultato che è sovrapponibile a quello che si ottiene con il dosaggio a 20 mg. Si ha una riduzione statisticamente significativa degli eventi avversi seri”, spiegano i ricercatori.
Andrea De Censi e il suo team hanno intenzione di compiere ulteriori ricerche al fine di indagare l’eventuale ruolo del farmaco nella prevenzione del tumore al seno nelle donne sane.
"Confidiamo che un trattamento con 5 mg al giorno di tamoxifene possa rivelarsi un'opportunità di prevenzione primaria anche nelle donne sane che hanno un alto rischio di sviluppare un tumore al seno, comprese le donne con mutazione di BRCA, quello conosciuto come il gene di Angelina Jolie”, spiega De Censi.