Snack e cibi pronti, in Italia un bambino su due li consuma di frequente. I dati

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Lo rivela il rapporto “Cibo e Bambini”, presentato dalla Fondazione Aletheia, che analizza le abitudini alimentari delle nuove generazioni in Italia e nel mondo. Il mercato globale degli alimenti ultraformulati ha superato i 2 trilioni di dollari. In Europa questi prodotti rappresentano in media il 27% dell'apporto calorico quotidiano. In Italia la quota è al 13,4%, ma in crescita soprattutto tra bambini e adolescenti

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In Italia, oltre la metà dei bambini consuma snack dolci più di tre volte a settimana, mentre più di uno su dieci mangia regolarmente snack salati e uno su quattro beve quotidianamente bibite zuccherate. Frutta e verdura sono assenti dalla dieta giornaliera di un quarto dei ragazzi, e la colazione sta progressivamente scomparendo dalle loro abitudini: il 10,9% la salta del tutto e un bambino su tre la consuma in modo non adeguato.

È quanto emerge dal nuovo rapporto “Cibo e Bambini”, presentato oggi dalla Fondazione Aletheia, che analizza le abitudini alimentari delle nuove generazioni in Italia e nel mondo, mettendo in luce i crescenti rischi legati al consumo di cibi ultra-formulati, sempre più presenti nella dieta dei più giovani.

 

Gli ultra-formulati

 

Prodotti confezionati, ad alta densità calorica e poveri di nutrienti, gli alimenti ultra-formulati sono ormai entrati stabilmente nelle abitudini quotidiane di milioni di bambini. Si tratta di cibi e bevande ricchi di additivi chimici, con bassa qualità nutrizionale ma alta palatabilità. Tra i più diffusi: bevande gassate ed energizzanti, snack confezionati, biscotti industriali e piatti pronti da riscaldare.

Il consumo abituale di questi alimenti è associato a un aumento del rischio di obesità, diabete, patologie cardiovascolari, disturbi del comportamento e, secondo studi recenti, anche a una maggiore incidenza di allergie. Un’importante conferma arriva da una recente ricerca italiana condotta dall’Università Federico II di Napoli pubblicata sul Journal of Allergy and Clinical Immunology: nelle conclusioni si consiglia di promuovere cambiamenti nello stile di vita che includono una riduzione del consumo di alimenti ultra-formulati come strategia promettente per prevenire le allergie alimentari.

In Italia

In Italia, il 9,6% dei bambini e adolescenti tra i 5 e i 19 anni versa in condizione di obesità, mentre il 27,3% risulta in sovrappeso. Il nostro Paese si colloca al 21° posto in Europa per obesità infantile e al 35° per sovrappeso. A livello globale, tuttavia, la situazione continua a peggiorare: nel 2022 il tasso di obesità nella fascia 5-19 anni è stato quattro volte superiore rispetto al 1990.

Parallelamente, nel 2023 le vendite mondiali di alimenti ultra-formulati hanno superato i 2 mila miliardi di dollari, con una spesa complessiva in Europa pari a 310 miliardi di euro, in crescita del 29% rispetto al 2019. In media, ogni cittadino europeo ha speso 690 euro in questi prodotti. I livelli più alti si registrano nei Paesi nordici, come Finlandia (1.357€ pro capite) e Irlanda (1.283€). Nei Paesi mediterranei, come Italia (580€) e Grecia (386€), le cifre restano sensibilmente più contenute, così come nei Paesi dell’Est, ad esempio in Romania (387€).

Quanto ai consumi, la Svezia è il Paese europeo con la quota più elevata di calorie giornaliere derivanti da cibi ultra-formulati (42,4%). L’Italia registra invece uno dei valori più bassi, con il 13,4%, a fronte di una media europea del 27%. A livello globale, il trend è in forte crescita, soprattutto negli Stati Uniti, dove fino al 60% delle calorie giornaliere proviene da questi alimenti, con punte che raggiungono il 70% tra bambini e adolescenti.

Questi dati evidenziano la diffusione di abitudini alimentari rischiose con impatti crescenti sulla salute delle nuove generazioni. Investire nella prevenzione diventa quindi cruciale. In questo senso, le mense scolastiche rappresentano il primo presidio pubblico per promuovere stili di vita sani, perché circa il 41% dei bambini iscritti alla scuola primaria in Europa ha accesso quotidiano a un pasto scolastico gratuito o sovvenzionato, percentuale che sale al 61% nei Paesi ad alto reddito. Gli investimenti pubblici in programmi di alimentazione scolastica a livello mondiale hanno raggiunto nel 2023 i 48 miliardi di dollari, con un aumento di 5 miliardi rispetto al 2020. Solo nell’Unione Europea, la spesa supera i 12 miliardi di euro all’anno, interessando oltre 25 milioni di bambini e adolescenti.

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