
Covid, il punto sulle varianti: quali sono e cosa sappiamo
Dall'annuncio della scoperta del ceppo originario del SARS-CoV-2 in Cina, sono molte le varianti del virus che si sono diffuse dal 2020 a oggi. Inizialmente chiamate con la zona di prima identificazione, i nuovi ceppi sono ora identificati con lettere dell'alfabeto greco. Dalla Alpha alla Omicron, ecco quali sono le principali

Sono moltissime le varianti registrate da quando il Covid-19 ha fatto la sua comparsa. La prima sequenza del virus fu resa pubblica dalla Cina ormai due anni fa, l'11 gennaio 2020. Nel corso delle varie ondate pandemiche si sono succedute moltissime mutazioni. Alcune sono passate inosservate, altre sono state definite varianti di interesse (VOI), altre ancora sono state considerate varianti di preoccupazione (VOC)
GUARDA IL VIDEO: Oms: Omicron meno mortale, ma guai ad abbassare la guardia
Quelle che in particolare, nei mesi scorsi, hanno destato maggiori preoccupazioni sono state l’inglese, la sudafricana e la brasiliana. A queste si è poi affiancata l'indiana, che è diventata presto prevalente in gran parte del pianeta. L'Oms ha poi sostituito la nomenclatura geografica: i nuovi ceppi sono ora identificati con lettere dell'alfabeto greco. Da quel momento, dopo la variante Delta (chiamata in precedenza "indiana"), la più preoccupante è stata Omicron, scoperta per la prima volta in Sudafrica a fine 2021. Ecco quali sono le sorvegliate speciali
Covid, scoperta nuova variante sudafricana con alto numero di mutazioni: cosa sappiamo
VARIANTE ALPHA: È stata la prima variante ad aver allarmato la comunità scientifica, a causa delle numerose alterazioni a livello genetico che la caratterizzano. E stata chiamata B.1.1.7 e, secondo gli scienziati, ha avuto origine nel Sud-Est dell'Inghilterra a settembre 2020. Si è diffusa molto in fretta da novembre in poi
Lo speciale di Sky TG24 sul coronavirus
Le alterazioni che caratterizzano questa variante sono numerose, molte delle quali localizzate sulla proteina spike, cioè la "chiave" d'ingresso del virus nella cellula. Stando alle osservazioni degli studiosi, questa variante presenta maggiori capacità di legarsi al recettore ACE-2 umano e pertanto rende più semplice la propagazione del virus
La pagina del Ministero della Salute sulle varianti
I dati hanno indicato una maggiore contagiosità della variante Alpha. Il Ministero della Salute ha spiegato che la variante "ha dimostrato di avere una maggiore trasmissibilità rispetto alle varianti circolanti in precedenza". Questo si è tradotto in un maggior numero assoluto di infezioni, determinando così un aumento del numero di casi gravi nei mesi a cavallo tra fine 2020 e inizio 2021
Variante Omicron, allerta dell'Ecdc: ecco perché
VARIANTE BETA: è la versione "501.V2" di Sars-CoV-2, individuata a fine 2020 in Sudafrica, quando rappresentava il 90% dei genomi sequenziati dagli scienziati locali. Diversi studi hanno indicato che anche questa variante è caratterizzata da maggiore trasmissibilità. La prevalenza della variante era più alta tra i giovani senza condizioni di salute sottostanti e rispetto ad altre varianti provocava una malattia più grave

Nel complesso, la variante conta 21 mutazioni, nove delle quali concentrate nella spike. In Italia la variante ha circolato pochissimo nei mesi seguenti

VARIANTE GAMMA: È la variante P.1 o B.1.1.28 riscontrata per la prima volta nel gennaio 2021 a Tokyo, su quattro persone arrivate in aereo dal Brasile. La mutazione era presente nel Paese Sudamericano da dicembre, ha un totale di 17 mutazioni nel dominio di legame del recettore nella glicoproteina spike del virus che provocano alta capacità di infezione

VARIANTE DELTA: È stata scoperta a ottobre 2020 nello stato di Maharashtra, in India, e presenta a sua volta due mutazioni, la E484Q e la L425R. Il ceppo si è diffuso rapidamente in tutto il mondo (in una prima fase soprattutto nel Regno Unito) diventando nei mesi la variante prevalente, soppiantando la Alpha. Nei mesi successivi, la Delta si è ulteriormente modificata nella versione Plus

VARIANTE ETA - La variante B.1.525 è stata individuata per la prima volta in UK a dicembre 2020 e poi diffusamente in Nigeria a inizio 2021. Si è quindi diffusa anche negli Usa e in Europa, Italia compresa, ma in percentuali basse

VARIANTE EPSILON: Scoperta in Danimarca e poi emersa in California nel 2020, questa versione (B.1.427, B.1.429 o CAL.20C) è definita da cinque mutazioni distinte. Si è diffusa soprattutto negli Usa orientali ma anche in Europa, Asia e Australia. Sembra associata a una contagiosità del 20% più elevata, ma l'introduzione dei vaccini ha contribuito a frenarne la diffusione

VARIANTI LAMBDA E MU - La variante Lambda (C.37) è stata identificata per la prima volta in Perù nell'agosto 2020 ed è stata segnalata come di "interesse" dall'Oms nel giugno 2021. Si è diffusa in almeno 30 Paesi. Sembra essere altamente infettiva a causa delle mutazioni specifiche presenti sulla proteina spike. La variante Mu invece (B.1.621) è stata riscontrata in Colombia nel gennaio 2021, diffondendosi poi in Sudamerica e Europa

COSIDDETTA "GIAPPONESE": Questa è una mutazione che riguarda un singolo punto della proteina spike del virus. La mutazione si chiama E484K, è stata identificata per la prima volta nella variante sudafricana ed è stata riscontrata anche in altre varianti

VARIANTE OMICRON - A fine novembre 2021 è stata identificata in Sudafrica una nuova variante del virus con numerose mutazioni della proteina Spike. Denominata scientificamente B.1.1.529, è subito finita sotto la lente dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), le è stata attribuita la lettera dell'alfabeto greco Omicron
L'identikit della variante Omicron
La comunità scientifica è concorde nell'attribuire a Omicron l'aumento esponenziale dei contagi che, da fine 2021 a inizio 2022, ha segnato le curve epidemiche di tutto il mondo. Nonostante le ricerche convergano nel riconoscerle una trasmissibilità elevatissima e la capacità di sfuggire parzialmente ai vaccini, diversi studi recenti sembrerebbero tuttavia evidenziare come l'infezione si replichi più nelle vie respiratorie superiori che nei polmoni. Da questo deriverebbe una potenziale minor fatalità della malattia, almeno nei soggetti immunizzati con tre dosi

B.1.640 e B.1.640.2 – A fine settembre 2020 una nuova variante, la B.1.640, veniva identificata prima in Congo e poi in Francia. A dicembre 2021, una sua mutazione - identificata come B.1.640.2 è stata sequenziata in un ospedale di Marsiglia, in Francia. Al momento è sotto osservazione, nonostante il basso numero di casi finora individuati, poco più di una decina in tutto il Paese. Per questo, la sua potenziale pericolosità non è stata ancora valutata

DELTACRON - Il laboratorio di Biologia molecolare dell'Università di Cipro, a gennaio 2022, ha annunciato di aver scoperto un'altra variante, battezzata Deltacron, perché riunirebbe mutazioni appartenenti da un lato alla Delta e dall'altro alla Omicron. Tuttavia, le sequenze della presunta variante depositate dai ricercatori ciprioti non convincono altri gruppi di scienziati, come ad esempio Marco Gerdol, ricercatore all'Università di Trieste: potrebbe infatti trattarsi di un errore di laboratorio