Test rapidi per il Covid-19: quanto sono precisi? Tutto quello che c’è da sapere
Utilizzati già negli aeroporti e nelle frontiere, danno il risultato in pochissimo tempo. Secondo le case produttrici sono attendibili all’85% e il campione può essere anche congelato. Ma stando ai ricercatori italiani, impegnati nella validazione dello strumento, l’efficacia si abbassa se non viene eseguito immediatamente dopo il prelievo
Danno il risultato in 30 minuti e si usano già negli aeroporti e nelle frontiere. Sono i test rapidi per individuare i contagi da coronavirus
Ma il dibattito è aperto: i test rapidi sono un dispositivo rivoluzionario per la diagnosi precoce del Covid-19 o strumenti poco precisi cui possono sfuggire molte persone infette?
Secondo quanto riportano i produttori l’affidabilità dei test rapidi per l'individuazione della Sars-Cov2 supera l’85%
Nelle indicazioni di molti dispositivi è inoltre assicurata l’efficacia dei test anche dopo il congelamento del campione
Coronavirus, dal primo caso ai contagi: le tappe
Ma molti studi pubblicati in letteratura scientifica riportano dati diversi in cui la precisione dei test rapidi scende tra l’11% e il 45%
La validazione di questi test, in Italia, è in corso da parte dell’ospedale di Treviso
Si stanno effettuando ricerche sui test rapidi anche all’istituto Spallanzani di Roma
Sono stati provati dai ricercatori sinora circa 6mila campioni di vari produttori
I risultati mostrano un’affidabilità superiore all’80% purché il test venga eseguito immediatamente dopo il prelievo
Aspettare solo 30 minuti dopo il prelievo, secondo i ricercatori italiani, fa abbassare il livello di affidabilità
Ritardare di molto l’esecuzione del test in seguito al prelievo potrebbe far scendere l’affidabilità fino alle cifre riportate dagli studi pubblicati in letteratura scientifica
Un’analisi eseguita immediatamente, invece, permetterebbe secondo i ricercatori italiani di trovare positività al virus anche con cariche molto basse
Negli Stati Uniti la Fda, Food and drug administration, ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ne ha autorizzati solo 3
L’ente americano ne raccomanda l’utilizzo solo su pazienti con sintomi, ritenendo troppo alto il rischio di lasciarsi sfuggire falsi negativi
Il rischio, secondo la Fda, è che risultino negativi ai test rapidi pazienti asintomatici che in alcuni casi possono essere molto contagiosi