
Covid, i sintomi delle nuove varianti Omicron: cosa cambia
Le due mutazioni BA.4 e BA.5, comparse in Sudafrica, non solo sarebbero ancora più contagiose delle precedenti, ma si osserverebbe anche un cambiamento nella sintomatologia. Quella più frequente include naso che cola, stanchezza, ma anche dolori a stomaco e addome, all'orecchio, vertigini. “Attaccano meno i polmoni e più le prime vie respiratorie”, ha detto il virologo Pregliasco

Le due mutazioni di Omicron, BA.4 e BA.5, comparse in Sudafrica, secondo l’Oms sarebbero ancora più contagiose delle precedenti. Ma oltre a una maggiore velocità di diffusione, gli esperti notano anche un cambiamento nella sintomatologia
GUARDA IL VIDEO: Omicron, ecco come le mutazioni evadono anticorpi
Nello specifico, se prima i classici sintomi erano tosse e febbre, adesso sembrano essere naso che cola e stanchezza. “Sembra meno cattiva, però, attenzione: non è un raffreddore”, mette in guardia il virologo Fabrizio Pregliasco
Mascherina, dove è obbligatoria e dove solo consigliata? Le FAQ del Ministero
Le due sottovarianti porterebbero anche dolori a stomaco e addome, male all'orecchio. Colpirebbero di più le prime vie respiratorie e meno i polmoni, ma arriverebbero a lasciare tracce profonde anche sugli altri organi
Covid, è possibile la reinfezione dopo aver contratto Omicron? Lo studio
BA.4. e BA.5 colpirebbero anche i centri nervosi, con una sintomatologia come le vertigini che fino ad ora, specificano gli esperti, si è vista solo con le ultime varianti ibride XE, XJ e XF
Covid, dalle mascherine ai vaccini: come sarà la nuova fase di convivenza con il virus
“I casi sono ancora troppo pochi perché ci si possa pronunciare con certezza sull’impatto che Omicron 4 e 5 possano avere sul nostro organismo”, ha dichiarato Pregliasco. “Sembrano ancora più contagiose e le stiamo monitorando”
Covid, ecco le nuove regole per i luoghi di lavoro
“Di certo non provocano un semplice raffreddore, anche se spesso vediamo nei pazienti naso che cola. Causano meno perdita del gusto e dell’olfatto, vertigini e mal d’orecchio. In sostanza attaccano meno i polmoni e più le prime vie respiratorie”, ha aggiunto il virologo

Inoltre, sembra che le due sottovarianti siano in grado di bucare l'immunità prodotta dopo un'infezione con Omicron BA.1, soprattutto nelle persone non vaccinate. È quanto emerge da una ricerca dell'Africa Health Research Institute di Durban, in Sudafrica. Anche chi si è ammalato negli ultimi mesi contraendo Omicron non può ritenersi immune da una nuova infezione

Tutto ciò, unito alla fase "di transizione verso un andamento endemico" in cui siamo, deve far prevedere “un peggioramento dei dati, almeno temporaneo", ha detto Pregliasco. "Andremo a migliorare nell'estate con un possibile rialzo dei casi in autunno"

“Con Omicron e le sue varianti 2,3,4 e 5 che si susseguono, e che sembrano anche più contagiose, unite a maggior libertà e al conseguente rischio di infezioni", l'elevato numero di positivi e decessi "è da tenere in conto", ha detto il virologo

Finora il fenomeno riguarda soprattutto il Paese sudafricano, ma le due sottovarianti sono comparse anche in Europa, dove si contano circa 200 casi. In Italia, a oggi, sarebbero meno di 10 i pazienti infettati dalla variante BA.4 mentre BA.5 non è stata ancora rilevata nel nostro Paese