
Covid, Ema raccomanda la quarta dose per over 60. Cosa sappiamo sul secondo booster
L'Ecdc e l'Ema hanno raccomandato la somministrazione del secondo richiamo del vaccino anti-Covid a tutte le persone che hanno più di 60 anni e ai vulnerabili. La circolare verrà poi recepita a strettissimo giro anche in Italia. A settembre potrebbe arrivare, invece, il farmaco aggiornato contro le varianti, una costante che potremmo vedere replicata nel corso degli anni, come succede per l’influenza

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) hanno raccomandato la somministrazione del secondo richiamo del vaccino anti-Covid a tutti coloro che hanno più di 60 anni e alle persone vulnerabili. Si legge nell'aggiornamento delle linee guida di aprile, in risposta all'attuale situazione epidemiologica. Potranno quindi ricevere la quarta dose anche le persone fra i 60 e i 79 anni
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Una raccomandazione che verrà recepita a strettissimo giro anche in Italia, con un protocollo che verrà inviato alle Regioni affinché ci si prepari a una nuova campagna vaccinale
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Secondo l’Agenzia ci si attende per fine luglio che Omicron BA.4 e BA.5 diventino dominanti, a causa anche della loro alta trasmissibilità. Già ad aprile l’Ema aveva riportato nel documento che “in presenza di una significativa recrudescenza dei contagi come sta succedendo adesso, anche le persone tra i 60 e i 79 anni e quelle vulnerabili dal punto di vista medico di qualsiasi età dovrebbero ricevere il secondo richiamo”
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Ma in Italia come siamo messi con il secondo richiamo? Al momento coinvolge soltanto gli over 80, gli ospiti delle Rsa e coloro che sono stati inseriti nelle categorie a rischio con un’età compresa tra i 60 e i 79 anni. Ad oggi però meno del 30 per cento ha effettuato la quarta dose
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Un problema soprattutto per coloro che sono a contatto con il pubblico, come forze dell’ordine e sanitari. A giugno si sono ammalati 20 mila tra medici e infermieri e luglio rischia di essere peggio, con il pericolo di lasciare sguarniti i presidi ospedalieri
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In autunno poi l’Ema provvederà ad approvare i nuovi vaccini basati su Omicron. “L’Agenzia europea vuole controllarne la sicurezza e la capacità di stimolare la produzione di anticorpi neutralizzanti”, ha spiegato Marco Cavaleri, responsabile per le minacce alla salute biologica e la strategia dei vaccini dell’Agenzia, in un’intervista al Corriere

Lo stesso Cavaleri ha poi confermato che ogni anno sarà disponibile un nuovo vaccino anti Covid, proprio come succede con l’influenza: “A seconda dei dati che riceviamo, potremmo essere in grado di muoverci verso un quadro simile ai vaccini che usiamo ogni anno per la stagionale", ha dichiarato

Possibile anche che dopo l’autunno arrivi il via libera per i vaccini ai bambini dai 6 mesi ai 5 anni. “Stiamo già valutando la richiesta per il vaccino Spikevax di Moderna e speriamo davvero di arrivare molto presto a una conclusione”, ha sottolineato Cavaleri

A rischio sono soprattutto i non vaccinati: secondo un report esteso dell’Istituto superiore di sanità sull’andamento di Covid-19 in Italia, nel caso in cui dovessero essere contagiati dalla variante Omicron, i non vaccinati corrono un rischio fino a 7 volte maggiore di morte rispetto a coloro che hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni e coloro che hanno ricevuto la dose booster

Per quanto riguarda i ricoveri, i non vaccinati rischiano fino a 3,5 volte in più di finire in terapia intensiva e comunque 2,5 volte in più di finire in ospedale rispetto a chi ha completato il ciclo vaccinale o esaurito la dose booster