Secondo una ricerca, la dieta antinfiammatoria può allungare la vita

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Lo studio è stato condotto da diverse Università nordeuropee. I soggetti che seguono un’alimentazione priva di alimenti che causano infiammazioni riducono rischi di mortalità del 18% 

Un recente studio, condotto dall’Università di scienze della vita di Varsavia, dall’Università di Uppsala, dall’Istituto Karolinska e dal Centro di Ricerca sul Cancro Fred Hutchinson di Seattle, ha dimostrato che seguire una dieta antinfiammatoria caratterizzata dal consumo di alimenti sani può allungare la vita delle persone. “Anche solo seguendo parzialmente questa tipologia di dieta è comunque possibile ottenere dei benefici per la propria salute”, sostiene Joanna Kaluza, autrice dello studio e membro dell’Istituto Karolisnka.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Internal Medicine.

I cibi consigliati

Secondo i ricercatori che hanno condotto lo studio, coloro i quali desiderino condurre una vita più sana e incrementare la propria aspettativa di vita, devono assumere l’abitudine di consumare regolarmente delle quantità moderate di una serie di alimenti. Tra questi, gli studiosi elencano la frutta e la verdura, il tè, il caffè, il pane integrale, i cereali (da consumare preferibilmente durante la colazione), il formaggio magro, l’olio d’oliva, l’olio di colza e il cioccolato. Nella lista di cibi consigliati sono presenti anche il vino rosso e la birra, ma il team di scienziati ne consiglia un consumo molto limitato.

Gli effetti positivi della dieta

All’interno della dieta non mancano gli alimenti da evitare e si tratta principalmente di quelli che possono contribuire alla genesi di infiammazioni, come la carne rossa non lavorata e trasformata, le patatine e le bevande analcoliche.
Lo studio ha coinvolto 68.273 uomini e donne svedesi di età compresa tra i 45 e gli 83 anni. Tra di loro, chi ha seguito la dieta antinfiammatoria ha ridotto del 18% il rischio di mortalità per tutte le cause. Inoltre, la probabilità di perdere la vita a causa di una malattia cardiovascolare si è abbassata del 20%. Infine, il rischio di mortalità associato al cancro è sceso del 13%.
I fumatori che hanno seguito la dieta hanno ottenuto dei benefici maggiori rispetto ai tabagisti che non hanno apportato cambiamenti al proprio regime alimentare. 

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