Influenza, parte sorveglianza sui virus respiratori. Dai casi ai sintomi spia, le novità

Salute e Benessere
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Introduzione

Con l’arrivo della stagione influenzale 2025-26, il 13 ottobre scorso la rete RespiVirNet ha attivato il monitoraggio sull’andamento delle infezioni in tutta Italia. A rendere possibile la raccolta dati, coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con il ministero della Salute, sono soprattutto i contributi forniti da medici, pediatri di famiglia e laboratori di riferimento regionale. Ecco le novità.

Quello che devi sapere

Protocollo operativo in dirittura d’arrivo

In attesa del Protocollo operativo 2025 e di conoscere i primi bollettini che daranno un’indicazione sull’andamento dei contagi, la rete RespiVirNet ha introdotto alcuni cambiamenti nella strategia di sorveglianza. L'obiettivo è dare in modo più efficiente il polso della situazione a partire dall’evoluzione dei vari virus in circolazione.

 

Per approfondire: Influenza 2025, attesi sintomi più aggressivi. Pronti medici sentinella e laboratori

Protocollo operativo in dirittura d’arrivo

Cambia la definizione di caso

Tra le novità della stagione 2025-26 spicca la nuova definizione di "caso". Dal parametro di riferimento precedente che poggiava sulla sindrome simil-influenzale (Ili), da quest’anno viene introdotta la dicitura infezione respiratoria acuta (Ari) per meglio includere l’ampia varietà di virus respiratori.

 

Per approfondire: Raffreddore, influenza o Covid: i sintomi per capire di cosa si tratta e come curarsi

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I sintomi “spia”

Secondo gli esperti, l’insorgenza improvvisa di almeno uno tra i quattro sintomi respiratori – tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie e coriza (il classico raffreddore) equivale ad una “spia rossa”. Spetta in ogni caso al medico completare la valutazione tramite diagnosi e appurare che il malessere sia dovuto a un’infezione respiratoria acuta.

Tempistica del tampone

Per garantire un’efficiente sorveglianza virologica, un aspetto centrale della strategia è la tempistica del tampone oro-naso-faringeo, eseguito dal medico "sentinella" nella fase acuta della malattia, ovvero nei primi giorni dall’esordio dei sintomi. A chiarire il punto è il virologo Fabrizio Pregliasco secondo il quale il tampone deve essere effettuato "non più di 7 giorni dopo l’inizio dei sintomi”.

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Il ruolo di Asl e laboratori

Secondo Pregliasco, ogni Asl regionale sarà chiamata a coordinare la raccolta dei campioni con il laboratorio di riferimento. Un’attenzione ulteriore va posta nella selezione del campione, randomica almeno per quanto riguarda i primi pazienti che manifestano l’insorgenza di infezioni respiratorie acute. Come giorno di selezione andrebbe escluso il lunedì per evitare – spiega il virologo – distorsioni con i sintomi iniziati nella settimana precedente. Sul fronte dei tamponi da campionare, il numero consigliato oscilla dai tre ai cinque a settimana tarati anche in base alla capacità locale dell’Asl e del livello di circolazione del virus.

Vaccinazione

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, la principale novità è rappresentata dalla raccolta dati sulle immunizzazioni che da quest’anno contempla una quota maggiore di informazioni da richiedere al paziente. Come spiega il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’università Statale di Milano, nella scheda di raccolta dati per la sorveglianza virologica è ora presente la “sezione vaccini” che includono i dati su vaccinazione antinfluenzale, anti-Covid e, per i bambini sotto i 5 anni, l’immunizzazione contro il virus respiratorio sincriziale (Rsv).

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Sorveglianza virologica anticipata

L’avvio della sorveglianza virologica condotta dalla rete RespiVirNet è stato anticipato alla settimana del 13-19 ottobre in parallelo all’inizio del monitoraggio epidemiologico. Per Pregliasco la sorveglianza dovrebbe continuare “tutto l’anno”, fino ad ottobre 2026. 

Il ruolo dei medici “sentinella”

C’è poi la necessità di potenziare il ruolo dei camici bianchi “sentinella” dopo la bassa quota di tamponi raggiunta lo scorso anno. Nelle regioni che fino ad ora effettuavano la sorveglianza solo tramite tamponi ospedalieri, il virologo evidenzia l’importanza di estendere anche a medici di base e pediatri.

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Espansione virus ricercati

Un’ulteriore raccomandazione indirizzata ai laboratori della rete RespiVirNet guarda alla tipologia di virus ricercati nei tamponi. Oltre ai patogeni influenzali, Sars-CoV-2 e Rsv, Pregliasco indica la necessità di testare altre forme, da rinovirus e virus parainfluenzali ad adenovirus, metapneumovirus, bocavirus e altri coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2.

 

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Calendario regionale della campagna vaccinale

Alle porte di una stagione influenzale che a detta degli esperti si preannuncia particolarmente pesante dopo quella "record" dello scorso anno che ha costretto a letto oltre 16 milioni di italiani, il primo ottobre è partita in tutta Italia la campagna vaccinale per il 2025/2026. Spetta in ogni caso a ciascuna Regione gestire le immunizzazioni in autonomia. L’obiettivo per quest’anno è di raggiungere almeno il 75% della popolazione a rischio. Si punta a fare meglio dello scorso anno, quando l'asticella si è fermata al 19,6% per la popolazione generale e al 52,5% per gli anziani. Questo il calendario regione per regione: Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana, Veneto (1 ottobre); Umbria (6 ottobre); Marche e Puglia (8 ottobre); Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Molise, Valle d'Aosta (13 ottobre); Friuli Venezia Giulia e Piemonte (14 ottobre); Trentino Alto Adige (15 ottobre); Liguria (20 ottobre). Le altre Regioni si allineeranno alla finestra indicata dal ministero della Salute.

 

Per approfondire: Influenza, il calendario della campagna vaccinale: le date regione per regione

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