Giornata del donatore di sangue, AVIS: "In Italia record di raccolta di plasma"
Salute e Benessere
Il presidente dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue, Oscar Bianchi, ha commentato a Sky TG24 i dati del 2024: “Il risultato più importante ha riguardato in particolare la raccolta del plasma, con l’invio di oltre 900mila chili alla produzione di farmaci. Un passo importantissimo verso l’autosufficienza”
Dal 2004, ogni anno il 14 giugno si celebra la Giornata mondiale del donatore di sangue proclamata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dai dati riportati dall’AVIS, l’Associazione Volontari Italiani del Sangue, le donazioni nel nostro Paese nel 2024 sono state complessivamente oltre 3 milioni, con una crescita dell’1,1% rispetto al 2023. La raccolta è stata da record, in particolare per quanto riguarda il plasma, tanto da superare la soglia delle 900 tonnellate, per un aumento del 3% rispetto al 2023. Il neo eletto presidente AVIS Nazionale, Oscar Bianchi spiega a Sky TG24: “È un passo importantissimo verso l’autosufficienza che, insieme, dobbiamo però ancora raggiungere”.
I dati sulle donazioni di sangue in Italia
AVIS ha sottolineato che l’ottimo risultato si è potuto ottenere grazie a una platea di 1,67 milioni di donatori confermando l’autosufficienza in materia di globuli rossi. Circa 640mila pazienti hanno ricevuto complessivamente 2,3 milioni di trasfusioni di globuli rossi (in media 4,5 al minuto, 1.755 al giorno). Ma il successo maggiore riguarda la donazione di plasma, la parte liquida del sangue, necessaria alla produzione di farmaci insostituibili per la cura di numerose patologie ed esigenze cliniche come l’emofilia, le malattie epatiche, le ustioni, i trapianti, le immunodeficienze primitive e acquisite, oltre alla prevenzione dell’epatite B, del tetano e molto altro ancora. Nel 2024, come detto, la raccolta in Italia è stata da record e il 2025 sembra confermare un trend in positivo. Questo risultato è ancora più importante proprio perché il plasma donato nel nostro Paese non è ancora sufficiente a garantire il fabbisogno dei pazienti italiani, costringendo il Sistema Sanitario Nazionale a reperire una quota di farmaci plasmaderivati sul mercato internazionale. “Per il secondo anno consecutivo - ha detto Oscar Bianchi a Sky TG24 - il nostro Paese è riuscito a raccogliere una quantità di sangue superiore a quella del 2019, prima dello scoppio della pandemia. Si tratta di un risultato straordinario che ha premiato l’impegno e le strategie comuni messe in campo da istituzioni e associazioni di donatori. Le iniziative sul territorio, le campagne di comunicazione e gli incontri di sensibilizzazione ci hanno permesso di far comprendere alle persone quanto la donazione sia strategica per il nostro sistema e per i tanti pazienti cronici”.
Donne e giovani sono i più coinvolti nella cultura del dono
I dati hanno rilevato anche un maggiore coinvolgimento di donne e giovani nella cultura del dono. Nel 2024 i nuovi di donatori tra i 18 e i 25 anni sono stati oltre 75mila, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Le nuove donatrici sono state invece 127mila (+1,1%). Questi segnali sono particolarmente incoraggianti perché i principali elementi di preoccupazione riguardano il ricambio generazionale della popolazione dei donatori e un minore coinvolgimento delle donatrici donne. Ed è proprio al target dei più giovani che AVIS ha rivolto le sue principali attività di sensibilizzazione, rafforzando la presenza sui social network come Instagram, che ha registrato una straordinaria crescita del 397,8% della copertura dei post rispetto all’anno precedente e oltre 1,2 milioni gli utenti unici raggiunti. Sulla stessa linea, le statistiche di TikTok parlano di 1.719.736 utenti raggiunti per un totale di 2.399.549 visualizzazioni dei contenuti pubblicati. “AVIS ha intrapreso una strategia comunicativa finalizzata proprio ad avvicinare le nuove generazioni alla sua mission. Mi riferisco al grande lavoro svolto attraverso i canali dell’associazione, dal sito ai social network. Il sito è il punto di partenza e di approdo per la promozione della donazione di sangue e plasma, grazie agli aggiornamenti quotidiani, dalle novità sul sistema trasfusionale al Terzo settore, fino agli eventi associativi. Nel 2024, sono stati 1.668.145 gli utenti unici che l’hanno visitato, per un totale di 15.802.844 visualizzazioni. I social media, poi, ci permettono di dialogare con tante ragazze e ragazzi utilizzando il loro stesso linguaggio e gli strumenti comunicativi a loro più vicini”, ha evidenziato il presidente AVIS che però ha sottolineato come “viviamo in un Paese con un’età media sempre più alta e la comunità dei donatori non fa eccezione. Favorire il ricambio è necessario non solo per AVIS, ma per l’intero sistema sanitario nazionale che vede nella donazione volontaria e gratuita un pilastro insostituibile”. Bianchi ha poi aggiunto che non possiamo ritenerci soddisfatti: “Dobbiamo infatti considerare che il numero di donatori giovani nella fascia d’età tra i 18 e i 25 anni è passato da 227.991 nel 2011 a 203.967 nel 2024, pari a un calo del 10,54%. La flessione è ancora più marcata nella fascia 25-35: se nel 2011 i donatori erano 348.246, lo scorso anno si sono fermati a 290.785, registrando -16,5%”.

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Perché è importante donare il sangue?
“Donare il sangue è un gesto solidale di straordinaria importanza. È un modo per garantire scorte agli ospedali per le attività di urgenza e di routine - sono le parole di Oscar Bianchi - nonché per assicurare terapie ai pazienti cronici che non avrebbero alternative sotto il profilo clinico. Basti pensare che ogni giorno in Italia vengono effettuate circa 1.800 trasfusioni. Essere donatori, inoltre, permette anche di tenere costantemente monitorata la propria salute, visto che ciclicamente vengono effettuati degli esami per stabilire se tutti i parametri e i valori siano in regola: un modo per assicurare la qualità del sangue e degli emocomponenti donati e per proteggere la salute anche dei donatori stessi”. Diventare donatore è quindi un atto benefico non solo per gli altri ma anche per se stessi, per monitorare le proprie condizioni e fare prevenzione.

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Gli obiettivi futuri di Avis
Intanto AVIS è impegnata a sfruttare l’innovazione, anche tecnologica, per rendere il settore delle donazioni sempre più efficiente. “In un’epoca caratterizzata dalla centralità delle nuove tecnologie - ha affermato Bianchi - il sistema trasfusionale non può che adattarsi al cambiamento e innovarsi. Pensiamo, per esempio, all’impiego della telemedicina, della televisita e del teleconsulto per mantenere un contatto sempre più costante e diretto con i donatori, non solo per monitorare il loro stato di salute, ma anche per incentivare l’adozione di stili di vita sani e corretti. Pensiamo, inoltre, alla digitalizzazione di innumerevoli attività come la prenotazione delle donazioni o la compilazione del questionario con cui viene valutata l’idoneità al dono”. E in vista del centenario dell’associazione nel 2027? “La speranza è che AVIS conservi il suo spirito di grande famiglia e i valori di unitarietà e cura per il prossimo che da sempre costituiscono i propri principi fondativi - ha concluso il presidente ricordando quanto donare sangue sia “un gesto tanto semplice, quanto straordinario per tutti: dal paziente che lo riceve a noi che lo compiamo ogni giorno. Promuovere la cultura della solidarietà deve valere ogni giorno dell’anno, non solo il 14 giugno. In un momento storico particolarmente delicato come quello attuale, cerchiamo di capire quanto ognuno di noi possa fare la differenza e quanto la scelta di donare ci renda sempre più una società matura, sensibile e attenta alle necessità del prossimo”.
