Come e chi può donare il sangue, quali sono i requisiti. Domande e risposte
Un gesto semplice, che fa bene agli altri e a te stesso. Donare il sangue continua ad essere molto importante per la nostra sanità e per tutte le persone che ne hanno bisogno. Ecco allora chi può farlo e quali sono i requisiti fondamentali
- Donare il sangue è utile a mantenere sotto controllo la propria salute e può essere vitale per un’altra persona. In Italia è possibile donarlo in uno dei 278 servizi trasfusionali, nei punti di raccolta ospedalieri di tutta Italia o in una delle circa 1.300 unità di raccolta allestite da un’associazione di volontari (le principali sono AVIS, Croce Rossa, Fidas e Fratres)
- Si può donare il sangue se si ha un peso corporeo superiore ai 50 chili, si conduce uno stile di vita sano e si ha un’età compresa tra 18 e 60 anni. Chi desidera diventare donatore dopo i 60 anni, può presentare richiesta e ricevere l’idoneità a discrezione del medico responsabile della selezione. È possibile continuare a donare fino al compimento del 70° anno, previa valutazione del proprio stato di salute
- Anche se non tutti lo richiedono, è sempre utile contattare prima la struttura e prenotare una donazione. In questo modo si potranno evitare file e lunghe attese, facilitando anche il lavoro del personale impegnato nel percorso della donazione. L'aspirante donatore, munito di un documento di identità valido, arrivato al servizio trasfusionale o all’unità di raccolta, dovrà: compilare un questionario che servirà al medico selezionatore per individuare eventuali motivi di sospensione temporanea o di esclusione dalla donazione
- A seguito della compilazione del questionario ci sarà: il colloquio conoscitivo con il medico per approfondire alcune delle risposte fornite nel questionario. Se, dopo il colloquio preliminare, il medico ritiene che le condizioni di salute del donatore, al momento, non siano ottimali, il candidato potrà tornare in un altro momento o dovrà astenersi dalla donazione. Ai donatori esclusi vengono sempre fornite tutte le motivazioni che hanno portato al rinvio o all’esclusione
- Dopo il colloquio con il medico, all’aspirante donatore vengono prelevati dei campioni di sangue per effettuare dei test che servono a garantire che il sangue raccolto sia sicuro e adatto per una futura trasfusione. Sui campioni di sangue vengono effettuati i seguenti esami: test HIV, epatite B, epatite C e sifilide emocromo completo, determinazione del gruppo sanguigno e del livello di emoglobina nel sangue
- Se le analisi danno un risultato positivo, a seconda delle politiche adottate dalla struttura scelta, il donatore, superata la selezione, procederà con una donazione immediata oppure potrà tornare a casa e sarà convocato in un secondo momento dal servizio trasfusionale o dall’unità di raccolta (donazione differita)
- Al momento della donazione l'aspirante donatore sarà indirizzato verso la scelta del tipo di donazione più adatta alle sue caratteristiche. la procedura più comune è la donazione di sangue intero: si può donare sangue intero ogni 3 mesi per i maschi e le donne non in età fertile, due volte l’anno per le donne in età fertile, la procedura dura circa 15 minuti
- L’alternativa più frequente è la donazione di plasma, che si ottiene tramite un processo chiamato "plasmaferesi". La donazione di plasma: dura circa 50 minuti e si può ottenere grazie a un separatore cellulare collegato alla cannula (l’ago che viene inserito in vena). Tale separatore separa il plasma dalle altre cellule del sangue, che vengono reinfuse nel circolo sanguigno
- Un’alternativa meno frequente è la cosiddetta piastrinoaferesi cioè la donazione delle sole piastrine. La donazione di piastrine: dura circa un'ora e mezza e il procedimento è simile a quello della plasmaferesi: un’apparecchiatura separa la parte corpuscolata dal plasma ed estrae da questa le piastrine che vengono raccolte in un’apposita sacca. Il plasma, i globuli rossi e i globuli bianchi vengono reinfusi al donatore
- Dopo la donazione il donatore dovrà osservare un periodo di riposo di qualche minuto sulla poltrona o sul lettino da prelievo e successivamente riceverà un ristoro, funzionale a riequilibrare l’idratazione e compensare la perdita di liquidi. Al donatore poi verranno fornite una serie di informazioni sui comportamenti da tenere nel periodo successivo alla donazione