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L’interazione con animali fa bene al microbioma dei bambini: lo studio

Salute e Benessere
Università di Bologna

A indicarlo è una ricerca dell’Università di Bologna, che ha coinvolto 10 bambini di città in quindici giorni di interazione con cavalli in una fattoria didattica. I risultati mostrano un aumento della diversità dei batteri benefici e la produzione di sostanze antinfiammatorie nel loro microbioma intestinale

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Diversi studi hanno dimostrato che interagire con gli animali può aiutare a ridurre lo stress, alleviare l'ansia e la depressione, combattere la solitudine, incoraggiare l’attività fisica e persino migliorare la salute cardiovascolare, sia nei più grandi che nei più piccoli. Ora, una nuova ricerca italiana suggerisce che questa interazione potrebbe avere anche effetti benefici sul microbioma intestinale dei bambini, ovvero l'insieme di microrganismi simbionti che abitano l’intestino. Lo studio, pubblicato sulla rivista One Health e guidato da ricercatori dell’Università di Bologna nell’ambito del progetto europeo Circles, ha coinvolto dieci bambini di città che hanno interagito per quindici giorni con i cavalli di una fattoria didattica, mostrando effetti positivi sulla loro salute intestinale.

Lo studio nel dettaglio

Nel corso del nuovo lavoro, il team di ricerca è partito da quanto emerso da precedenti ricerche, che hanno evidenziato come nei bambini che vivono in aree urbane la diversità delle popolazioni microbiche del microbioma intestinale sia inferiore rispetto a quella delle popolazioni rurali. Questo fenomeno, noto come "modernizzazione del microbioma", è stato collegato a un aumento di allergie, asma, obesità, sindromi metaboliche, diabete di tipo 2 e altre malattie infiammatorie. Nei bambini di città, in particolare, la ridotta diversità microbica potrebbe essere responsabile di un aumento delle malattie allergiche. Per cercare soluzioni a questo problema, i ricercatori hanno sperimentato un approccio chiamato "rewilding del microbioma intestinale", con l’obiettivo di ripristinare le caratteristiche tipiche del microbioma rurale attraverso l'interazione con ambienti naturali. Hanno quindi coinvolto dieci bambini, tra i 9 e i 14 anni, provenienti da zone urbane del bolognese, in un “intervento di biodiversità”.

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Il “rewilding del microbioma intestinale"

I bambini hanno partecipato a un campo estivo di quindici giorni presso una fattoria didattica, interagendo per circa 10 ore al giorno con i cavalli della fattoria, accarezzandoli e giocando insieme a loro. "Dopo l’intervento abbiamo osservato un aumento significativo della diversità del microbioma intestinale dei bambini e una maggiore produzione di butirrato, un acido grasso a catena corta con proprietà antinfiammatorie", ha sottolineato Daniel Scicchitano, ricercatore dell'Università di Bologna e primo autore dello studio. "I cambiamenti osservati includono l'aumento di batteri benefici noti per il loro ruolo nella promozione della salute intestinale e nella bioconversione di polifenoli vegetali in metaboliti antinfiammatori, mentre non sono emerse evidenze di trasmissione di ceppi virulenti o produttori di tossine".

Benefici per il microbioma

L'interazione con i cavalli ha dunque arricchito il microbioma intestinale dei bambini coinvolti nello studio, aumentando la diversità dei batteri benefici. Risultati che suggeriscono l’efficacia delle azioni di "rewilding". Sono ora in corso ulteriori studi per confermare e approfondire questi risultati su un campione più ampio e per esplorare altre forme di interazione con la natura. Come riportato dall’Università di Bologna in una nota, restano ancora da chiarire i meccanismi che permettono lo scambio di microbioma tra specie diverse. Tuttavia, i ricercatori stanno ampliando il loro sguardo per comprendere meglio l’interazione complessiva tra uomo e ambiente naturale.

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