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Aborto sicuro, la campagna “The unheard voice” perché la voce delle donne sia ascoltata

Salute e Benessere
Credits: Michele Lapini

Medici del Mondo lancia "The Unheard Voice”  che vuole mettere in luce la diffusa violenza psicologica cui sono sottoposte molte delle 63 mila donne che ogni anno in Italia vogliono interrompere la gravidanza. E fa ascoltare per la prima volta cosa realmente accade nelle strutture sanitarie, in cui la voce delle donne viene spenta per far sentire loro il “battito fetale” o le parole violente di chi vuole negare il diritto all’aborto

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Si avvicina il 28 settembre, Giornata internazionale per l'aborto libero e sicuro. E Medici del Mondo, rete internazionale impegnata a garantire l’accesso alla salute, torna ad accendere i riflettori sul tema con la campagna “The Unheard Voice”, per mettere in luce la diffusa violenza psicologica cui sono sottoposte molte delle 63 mila donne che ogni anno in Italia vogliono interrompere la gravidanza. Lo fa facendo ascoltare per la prima volta cosa realmente accade nelle strutture sanitarie, in cui la voce delle donne viene spenta per far sentire loro il “battito fetale” o le parole violente di chi vuole negare il diritto all’aborto. E denuncia come la politica stia istituzionalizzando le barriere all’accesso all’aborto, trasformandole in vere e proprie politiche di deterrenza, e come queste abbiano una forte ripercussione sulla salute mentale delle persone che vogliono abortire.

L'installazione e le testimonianze

La presentazione si è svolta oggi a Roma, con Elisa Visconti, Direttrice di Medici del Mondo Italia, la comica Laura Formenti, confermata ambasciatrice della campagna, la psicoterapeuta e attivista Federica di Martino, la musicista e producer Linda Feki, altre associazioni che si battono per il diritto all’aborto, nonché diverse personalità politiche. Per l’occasione, grazie a un’esperienza sonora immersiva all’interno di una speciale installazione - una teca trasparente con un piccolo ambulatorio ginecologico –, sono state riprodotte alcune delle frasi realmente pronunciate dal personale sanitario, come “Doveva pensarci prima!”, “Ti sei divertita, ora paghi”, “Deve sentire il battito del feto, è fondamentale!”, “Siamo donne, dobbiamo soffrire”. Si tratta di testimonianze reali di donne che, a fronte del proprio diritto di richiedere un'interruzione volontaria di gravidanza, hanno subito abusi e violenze inaccettabili, da Nord a Sud della Penisola.

Credits: Michele Lapini.

La campagna sui social

Nelle prossime settimane “The Unheard Voice” correrà online e sui social per fare informazione e sensibilizzare su questo tema attualissimo, mentre le testimonianze dell’esperienza sonora di Roma si potranno ascoltare su Spotify e perfino a Parigi, dove l’installazione di Medici del Mondo verrà portata il 28 settembre per un grande evento in occasione della Giornata Internazionale per l’Aborto Sicuro. Inoltre, a supportare la campagna e ad amplificarne il messaggio, ci saranno le voci di attiviste e attivisti e influencer. A queste, si aggiunge quella della comica Laura Formenti che, dopo aver attraversato l’Italia dalla Sicilia alla cima del Monte Bianco alla ricerca della RU486 nella campagna “The Impossible Pill”, torna quest’anno a prestare il suo linguaggio ironico per raccontare, in modo schietto, diretto e squisitamente umano, il tema dell’aborto in Italia, a partire dal video teaser che denuncia come oggi in Italia la voce delle persone che vogliono abortire venga censurata. E il prossimo 23 settembre Medici del Mondo presenterà ufficialmente alla Camera il nuovo report “Aborto a ostacoli. Come le politiche di deterrenza minacciano l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza”. Perché la voce delle donne che vogliono abortire sia davvero ascoltata.

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Credits: Michele Lapini.

"Accendere i riflettori su una violenza psicologica sistematica"

«Con “The Unheard Voice” vogliamo accendere i riflettori su una violenza psicologica, sistematica, pubblica e di stato che non è più accettabile. Il report evidenzia quanto ancora siamo lontani dalle raccomandazioni dell’OMS e da quanto previsto dalla nostra Costituzione in merito al diritto alla salute che dovrebbe essere garantito dai Livelli Essenziali di Assistenza. E ciò a causa di una chiara volontà politica che può avere conseguenze sulla salute mentale delle persone che vogliono abortire", spiega Elisa Visconti, direttrice di Medici del Mondo Italia. Come organizzazione medico sanitaria, chiediamo al Ministero della Salute di adeguare la normativa e le procedure in materia di IVG recependo integralmente le raccomandazioni dell’OMS del 2022 e di garantire un sistema sanitario davvero capace di garantire il diritto all’aborto. Riteniamo inoltre necessari l’aumento del limite legale di età gestazionale in cui è possibile ricorrere all’IVG, l’abolizione dell’attesa forzata e dell’obiezione di coscienza. L’interruzione volontaria di gravidanza deve essere considerata esclusivamente come un atto medico, privo di connotazioni ideologiche, volto a garantire la tutela della salute psicofisica della persona gestante».

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