Aborto, accesso all’interruzione volontaria di gravidanza ancora difficile in alcune zone
Si torna a discutere della legge 194. Uno dei punti più dibattuti è la possibilità effettiva di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza. C’è, infatti, il tema delle obiezioni di coscienza: riguarda non solo ginecologi ma anche anestesisti e personale non medico. Secondo gli ultimi dati, datati 2021, sono un numero molto alto e questo provoca difficoltà soprattutto in alcune aree geografiche
- Il tema dell’aborto sembra incrinare la compattezza della maggioranza. Alla Camera, prima dell'approvazione del decreto Pnrr, è stato esaminato un ordine del giorno del Pd che puntava a tutelare il diritto all’aborto nei consultori: la maggioranza lo ha respinto ma 18 deputati si sono astenuti. Tra questi 15 leghisti, compreso il capogruppo Riccardo Molinari, e l’eletto azzurro Paolo Emilio Russo. Il tema ha creato anche tensioni tra Italia e Spagna. Dell’aborto e della legge 194 si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24 datato 18 aprile
- Come spiega il ministero della Salute, “oggi in Italia la donna può richiedere l'interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari. Dal 1978 questo intervento è regolamentato dalla Legge 194/78, che descrive con chiarezza le procedure da seguire in caso di richiesta di interruzione di gravidanza”
- Il tema aborto ha creato nelle scorse ore tensioni tra Italia e Spagna. L'emendamento al decreto Pnrr che prevede il coinvolgimento nei consultori italiani di quelle realtà del terzo settore che sostengono la maternità, infatti, è stato criticato duramente da Ana Redondo, ministra per l'Uguaglianza spagnola, che ha puntato il dito contro le "pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza" e contro "la strategia dell'estrema destra" di "minacciare per togliere diritti e frenare la parità"
- Parole che hanno fatto infuriare la premier Giorgia Meloni: "Quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni", ha risposto a muso duro. Poi ha aggiunto: sulla questione dell'aborto "ho visto anche delle fake news. Chi vuole cambiare la legge 194 è la sinistra, non noi. Noi vogliamo garantire solo scelte libere"
- La legge 194 dice tante cose, con alcune parti che sono disapplicate e altre no. Uno dei punti su cui si discute maggiormente è la possibilità effettiva di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza tramite la legge 194. C’è, infatti, il tema delle obiezioni di coscienza: riguarda non solo ginecologi ma anche anestesisti e personale non medico. Secondo gli ultimi dati ufficiali, datati 2021, gli obiettori sono un numero molto alto e questo provoca difficoltà soprattutto in alcune aree geografiche
- L’ultima fotografia dell’Istat, che risale al 2022, dice che un 20% delle donne che ricorrono all’interruzione di gravidanza deve andare in un’altra provincia e, in quasi un caso su dieci, anche in un’altra regione
- Ci sono province come Caltanissetta, Isernia, Chieti, Fermo, dove sostanzialmente non c’è la possibilità di effettuare un’interruzione volontaria di gravidanza
- Gli aborti in Italia sono in fortissimo calo dagli anni Ottanta: nel 1983 erano oltre 231mila, nel 2021 meno di 64mila