Anche in Polonia il Parlamento ha iniziato a discutere di diritto all'aborto

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Donald Tusk, il primo ministro centrista, aveva fatto una promessa di reintrodurre il diritto all'aborto, che era stato eliminato dal governo di destra precedente. Tuttavia, all'interno della coalizione che lo sostiene, ci sono numerose divisioni su questo tema

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Il parlamento polacco ha avviato una discussione su quattro diverse proposte di legge volte a liberalizzare l'aborto e ad abolire il divieto quasi totale precedentemente introdotto dal governo di estrema destra del Diritto e Giustizia (PiS), che è stato sconfitto alle ultime elezioni. Durante la campagna elettorale, l'attuale primo ministro Donald Tusk, leader della coalizione centrista Coalizione Civica (KO), aveva promesso la reintroduzione del diritto all'aborto. Tuttavia, le cose si stanno dimostrando più complicate di quanto Tusk avesse forse previsto: la discussione in parlamento ha già evidenziato le prime divisioni all'interno della coalizione e raggiungere un accordo non sarà facile.

La proposta di legge

La Coalizione Civica ha presentato un progetto di legge che propone la liberalizzazione dell'aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza. Tuttavia, il progetto prevede anche la possibilità di consentire l'aborto oltre il termine delle dodici settimane se la gravidanza mette a rischio la vita o la salute della donna, inclusa la salute mentale. Questa opzione sarebbe disponibile anche se vi è un "fondato sospetto" che la gravidanza sia il risultato di un reato, o se sono state diagnosticate malformazioni al feto. Il termine ultimo per l'aborto in questi tre casi varrebbe a seconda delle circostanze. I partiti alleati di Tusk hanno presentato tre proposte di legge diverse. La sinistra al governo, Lewica, ha proposto l'aborto su richiesta fino alla 12esima settimana di gravidanza e la cancellazione del reato di assistenza all'aborto. Terza Via, un partito più conservatore, ha proposto di tornare alla legge del 1993, che consentiva l'aborto solo in casi specifici.

Le proteste

Nel frattempo, fuori dal parlamento, alcuni manifestanti contrari all'aborto hanno espresso le loro opinioni in modi controversi, mentre all'interno dell'aula si sono verificati momenti di tensione tra deputati con posizioni diverse sull'argomento. Nonostante il divieto quasi totale di aborto sia stato criticato e condannato, il governo di Tusk si trova ad affrontare divisioni interne e opposizioni esterne che potrebbero ostacolare qualsiasi tentativo di liberalizzare la legislazione sull'aborto. Il presidente della Polonia, Andrzej Duda, conservatore e esponente del PiS, potrebbe porre il veto alla riforma una volta approvata dal parlamento. Inoltre, la Corte costituzionale, controllata dal PiS, potrebbe dichiarare incostituzionale una legge meno restrittiva di quella attuale. I movimenti femministi e le associazioni pro-aborto considerano questo dibattito una prova importante per il parlamento, esortando il governo a rispettare le richieste delle donne per un accesso sicuro e legale all'aborto.

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