Aborto, Madrid: “In Italia pressioni contro donne”. Meloni: “Ignoranti, non diano lezioni”

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La ministra per l'Uguaglianza spagnola attacca l’emendamento al Pnrr che prevede il coinvolgimento nei consultori anche delle associazioni pro-life: “Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell'estrema destra”. La premier: "Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti"

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La polemica per l'emendamento al dl sul Pnrr che prevede il coinvolgimento nei consultori di “soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità” – tra cui quindi le associazioni pro-life contrarie all’aborto – travalica i confini nazionali e arriva in Spagna. "Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell'estrema destra: minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini", ha scritto su X Ana Redondo, ministra per l'Uguaglianza spagnola. Durissima la premier Giorgia Meloni: "Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni".

Roccella: “Prima di commentare leggano la legge 194”

Anche la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha risposto a Madrid: "Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194 ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull'aborto in vigore da 46 anni. Leggi, emendamenti e relazioni ministeriali al Parlamento sono a disposizione di chiunque voglia consultarli prima di esternare, per evitare di farlo senza cognizione di causa". 

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La polemica tra il governo e le opposizioni

Intanto si continua a discutere anche a Roma. La Camera nel pomeriggio, con la sola astensione in maggioranza di due deputati azzurri (Paolo Emilio Russo e Deborah Bergamini), ha bocciato l'ordine del giorno presentato dal M5s sui consultori. Il testo prevedeva di tenere fuori dalle strutture quelle realtà che, "ideologicamente orientati", tentano "di negare le tutele sottese ai servizi che i consultori sono tenuti a garantire per avviare la procedura relativa all'interruzione di gravidanza". La proposta di riformulazione del governo, rispedita al mittente, parlava invece della necessità, nei consultori, di "un equilibrio tra operatori sanitari obiettori di coscienza e non obiettori" e toglieva il riferimento all'aborto. La deputata Cinque Stelle che aveva proposto l'odg, Gilda Sportiello, ha poi annunciato una proposta di legge per inserire l'aborto in Costituzione. Accesa la sua polemica in Aula: "Io sono madre, ho scelto di esserlo", ma "14 anni fa ho scelto di abortire - ha raccontato Sportiello - E, sapete perché lo dico qui? Perché nessuna donna che vuole abortire deve essere attaccata. Quando mi guardo allo specchio, io non mi sento né colpevole, né mi vergogno, quelli che si devono vergognare siete voi!".

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