Giornata mondiale della sicurezza del paziente: cos'è il clinical risk management

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Promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, la ricorrenza, che si celebra ogni anno il 17 settembre, nasce con l'obiettivo di promuovere la sicurezza delle cure e della persona assistita. Fondamentale in questo senso è il clinical risk management, cioè la gestione del rischio clinico in ambito sanitario. Ma di cosa si tratta? Vediamolo insieme

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Il 17 settembre, come ogni anno, in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale della sicurezza del paziente. Promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, la ricorrenza nasce con l'obiettivo di promuovere la sicurezza delle persone che ricevono assistenza sanitaria, esortando tutti i Paesi del mondo a prestare attenzione al tema. Fondamentale in questo senso è il clinical risk management, cioè la gestione del rischio clinico in ambito sanitario, che rappresenta “l'insieme di varie azioni messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza dei pazienti”, secondo la definizione del Ministero della Salute. Ma di che cosa si tratta nello specifico? Vediamolo insieme.

Il World Patient Safety Day 2024

Prima, però, facciamo un piccolo passo indietro. La Giornata mondiale della sicurezza del paziente quest'anno ruoterà attorno a un focus preciso: “Migliorare la diagnosi per la sicurezza del paziente”, accompagnato dallo slogan “Fallo bene, rendilo sicuro!”. Scelto per l'occasione dell'Oms, il tema dell'edizione 2024 punta a rimarcare l'importanza di avere una diagnosi corretta e tempestiva non solo per garantire la sicurezza dei pazienti, ma anche per migliorare i risultati sanitari. 

A livello internazionale, è stato stilato un piano d'azione globale per garantire la sicurezza dei pazienti: il Global Patient Safety Action Plan 2021-2030. Lo scopo è quello di fornire una direzione strategica a tutti i Paesi per eliminare i danni evitabili nell'assistenza sanitaria e migliorare la sicurezza dei pazienti. 

L'evento del Ministero della Salute

Per il World Patient Safety Day, il Ministero della Salute insieme con la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l'Istituto Superiore di Sanità e l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha organizzato per oggi, 17 settembre, un convegno dedicato. Intitolato “Miglioramento dei processi diagnostici per la sicurezza del paziente”, l'incontro ripercorrerà la storia della ricorrenza e gli obiettivi dei Paesi aderenti, focalizzando l'attenzione sulla sicurezza del processo diagnostico, “recentemente individuato come un elemento critico dell'assistenza e la causa del 16% dei danni prevenibili dell'assistenza”, si legge sul sito del Ministero. Durante l'evento saranno anche presentate le iniziative per la promozione di interventi mirati alla riduzione dell'errore di diagnosi. Il convegno sarà trasmesso in diretta streaming sul portale istituzionale e sui canali social del Ministero della Salute.  

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Il clinical risk management

A giocare un ruolo fondamentale nella sicurezza del paziente in ambito sanitario è il clinical risk management, cioè la gestione del rischio clinico in sanità. L'obiettivo è quello di migliorare la qualità e l'erogazione sicura della prestazioni sanitarie, attraverso una serie di procedure che puntano a identificare e prevenire le circostanze che potrebbero esporre un paziente a un rischio sanitario. Come si legge sul sito dedicato, il clinical risk management rappresenta un metodo “proattivo”, cioè capace di percepire in anticipo i problemi e i cambiamenti futuri, così da pianificare al meglio le azioni successive. In ambito sanitario, questo sistema deve sempre valutare se tali azioni possono portare a errori o rischi di eventi avversi per i pazienti.

La definizione del Ministero della Salute

Come specifica il Ministero della Salute, la sicurezza dei pazienti è “basata sull'apprendere dall'errore”. Si legge ancora sul sito del dicastero: “Solo una gestione integrata del rischio può portare a cambiamenti nella pratica clinica, promuovere la crescita di una cultura della salute più attenta e vicina al paziente e agli operatori, contribuire indirettamente a una diminuzione dei costi delle prestazioni e, infine, favorire la destinazione di risorse su interventi tesi a sviluppare organizzazioni e strutture sanitarie sicure ed efficienti”.

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