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Aggressioni negli ospedali, dal Daspo all’esercito: le proposte per fermare le violenze

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Anaao Assomed e Cimo Fesmed nelle scorse ore hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno annunciato per lunedì 16 settembre una manifestazione unitaria a Foggia (AGGRESSIONE A FOGGIA AL PRONTO SOCCORSO), con l'obiettivo di protestare contro l’ultimo episodio di violenza che ha colpito alcuni operatori sanitari della città. 

 

Intanto si mobilitano associazioni di categoria ed esponenti politici per pensare a soluzioni di contrasto: Fnomceo e Fiaso hanno chiesto l’applicazione dell’istituto dell’arresto in flagranza differita, il senatore Ignazio Zullo - capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Lavoro e Sanità - ipotizza una sorta di "daspo", mentre Nursing Up vorrebbe la presenza dell’esercito negli ospedali. L’associazione che riunisce il personale infermieristico ha contato 34 episodi di violenza in 31 giorni.

Quello che devi sapere

Il caso di Foggia

  • Il personale sanitario è stremato per i ripetuti episodi di violenza a cui sono sottoposte le diverse categorie. Di recente, l'aggressione subita da alcuni medici al Riuniti di Foggia da parte dei familiari di una ragazza deceduta durante un intervento chirurgico è finita sul tavolo dei magistrati della Procura: hanno aperto un fascicolo su quanto avvenuto nell'ospedale della città pugliese. Uno dei medici ha spiegato di aver avuto paura di morire. Anaao Assomed e Cimo Fesmed hanno annunciato uno sciopero per il 16 settembre

Per approfondire:

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Un'ora di interruzione delle attività

  • Nel frattempo, la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale si prepara a indire "un'ora di interruzione di ogni attività sanitaria di tutti gli ambulatori, i servizi e i reparti". Un'iniziativa, spiega la Fimmg pugliese, "per far capire a tutti, ai cittadini come alle istituzioni, cosa potrebbe succedere se i medici e tutto il personale sanitario dovessero definitivamente stancarsi di essere un bersaglio inerme e decidessero di abbandonare la sanità"

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Speranza: "Serve reazione unitaria"

  • E sull'ennesima aggressione, nella quale è rimasto vittima anche un giovane studente del Policlinico, è pronta un'interrogazione parlamentare da parte dell'ex ministro della Salute, Roberto Speranza. "La violenza contro gli operatori sanitari è inaccettabile. Le ultime immagini che arrivano da Foggia sono oltre i limiti. Serve una reazione unitaria di tutte le forze politiche e sociali a difesa di chi ogni giorno lavora nel Servizio Sanitario Nazionale"

L'arresto in flagranza differita

  • Sono in corso perciò molti ragionamenti su come tutelare il personale sanitario da future aggressioni. Il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, ha chiesto l’applicazione dell’istituto dell’arresto in flagranza differita nei confronti di chi commette atti di violenza contro queste categorie di lavoratori. Lo stesso chiede la Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere

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Anelli: "Le strutture siano video-vigilate"

  • "Allo Stato - specifica Anelli - chiediamo che i sanitari, i medici, siano difesi, siano messi nelle condizioni di sicurezza per poter operare. Non è possibile considerare oggi che l'accesso in qualsiasi struttura sanitaria sia libero, senza le opportune misure di sicurezza. Chiediamo - aggiunge - che il Parlamento valuti di estendere l'arresto differito in flagranza anche per le situazioni di aggressione nei confronti dei sanitari. Chiediamo che le strutture ospedaliere, le strutture sanitarie, siano video-vigilate in modo tale da applicare agli aggressori le pene previste dalla legge”

Come funziona l'arresto in flagranza differita

  • Secondo tale istituto, si considera comunque in stato di flagranza colui il quale, sulla base di documentazione video-fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre 48 ore dal fatto. "In molti casi di aggressione contro il personale sanitario - aggiunge Anelli - l’intervento immediato delle forze dell’ordine può essere difficoltoso: pensiamo ad esempio a un pronto soccorso affollato. Questa modifica contrasterebbe efficacemente il fenomeno delle aggressioni, garantendo la possibilità di procedere all’arresto degli aggressori anche quando non sia possibile intervenire immediatamente sul luogo del reato"

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Il "Daspo" proposto dal senatore Zullo

  • Intanto il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Lavoro e Sanità, annuncia di aver presentato un ddl "senza oneri per lo Stato", che prevede "la sospensione della gratuità di accesso alle cure programmate e di elezione per tre anni nei confronti di chi si rende protagonista di aggressioni al personale sanitario o di reati contro il patrimonio sanitario". Sarebbe, spiega lo stesso Zullo, "una sorta di Daspo con tutte le differenze del caso, declinata nell’ambito sanitario". Secondo il parlamentare questa misure sarebbe utile per fare deterrenza

Nursing Up chiede l'esercito

  • Antonio De Palma, Presidente Nazionale di Nursing Up, ha parlato di "un’escalation di violenze" che negli ultimi 10 anni "non aveva mai toccato un livello di brutalità e soprattutto di pericolosità così elevato". Nello specifico il presidente conta 34 episodi in 31 giorni. Vista la mancanza di vigilanza notturna "in tutti gli ospedali italiani", Nursing Up chiede l'intervento urgente dell'esercito

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Monitoraggio capillare

  • "Chiediamo a gran voce che il Ministro degli Interni faccia il punto sulla gravità della situazione, monitorando, se necessario, ospedale per ospedale, per comprendere il livello di sicurezza legato alla presenza degli agenti e all’organizzazione delle aree più delicate, e soprattutto che venga attuato un indispensabile nuovo piano di reclutamento delle forze dell’ordine, aumentando non solo i presidi fissi nei pronto soccorsi, ma soprattutto allargando la presenza temporale giornaliera dei poliziotti", spiega l'associazione. "Infatti, secondo la nostra indagine, in nessun ospedale italiano, dopo la mezzanotte, viene oggi, incredibile ma vero, garantita la presenza di agenti, ma solo, in alcuni casi, di ronde notturne esterne ad opera vigilantes, abbandonando totalmente a se stessi i professionisti sanitari nella fascia oraria potenzialmente più critica, ovvero mezzanotte - sette del mattino successivo"

Più di un'aggressione al giorno

  • "Con il supporto dei cronisti locali, infatti, regione per regione, siamo arrivati a calcolare ben 34 episodi di cronaca nera ufficiali in 31 giorni, tra aggressioni fisiche e verbali, consumate tra ospedali, ambulatori e operatori del 118, nel mese di agosto appena trascorso", ha riferito. Le aree più delicate dei pronto soccorsi vanno chiuse agli accessi esterni, come accade già in qualche ospedale, creando una netta separazione tra le sale di aspetto, dove si fermano i parenti, e le "stanze delle cure", così come potrebbero essere installati metal detector, perché non è possibile che nelle corsie degli ospedali facciano addirittura il loro ingresso le armi. Nello stesso tempo auspichiamo che deputati e senatori, indipendentemente dal colore politico, si rendano partecipi di promuovere una indagine parlamentare, per comprendere le evidenti falle del sistema", conclude De Palma

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Lo stato di agitazione e la manifestazione del 16 settembre

  • Come forma di protesta Anaao Assomed e Cimo Fesmed nelle scorse ore hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno annunciato la manifestazione unitaria prevista a Foggia, per lunedì 16 settembre, alla presenza dei segretari nazionali Pierino Di Silverio e Guido Quici. "Maruggio, Taranto, Erchie, Foggia. Sono solo gli ultimi casi di violenze subite da medici durante lo svolgimento del loro lavoro. Più di uno a settimana", spiegano gli organizzatori. "Non possiamo perdere altro tempo. Per questo proclamiamo lo stato di agitazione". "Una scelta necessaria - aggiungono i segretari aziendali del Policlinico di Foggia, di Anaao Fabrizio Corsi e di Cimo-Fesmed, Graziano Minafra - perché oggi mancano le condizioni minime di sicurezza per svolgere giornalmente il nostro lavoro". La manifestazione è prevista a partire dalle 11.30, in via Martiri di via Fani nei pressi dell'ingresso di viale Pinto del Policlinico di Foggia

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