Policlinico di Foggia, nuove aggressioni a infermieri in pronto soccorso. Arrestato 18enne

Cronaca
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Un diciottenne, giunto all'ospedale per uno stato d'ansia, ha colpito i sanitari con calci e pugni. Il giovane è stato portato in carcere. E nel corso della giornata si è verificata un'altra aggressione. Il presidente dell'ordine dei medici Anelli a Sky Tg24: "Serve l'esercito a presidio delle strutture sanitarie". In programma aumento presidi di polizia

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Altre aggressioni al personale sanitario del policlinico di Foggia si sono verificate oggi nel nosocomio pugliese: nel pronto soccorso tre infermieri sono stati aggrediti con calci e pugni da un paziente 18enne giunto per uno stato d'ansia. E altro personale è stato al centro della violenza del figlio di un paziente. Fonti qualificate avrebbero fatto trapelare che si va verso un ampliamento del numero dei presidi di polizia negli ospedali in risposta all'escalation di violenza.

Per l'aggressore è scattato l'arresto

Il giovane, che compirà 19 anni tra qualche mese, è stato arrestato in flagranza - e non solo denunciato come si era appreso in un primo momento - ed è stato portato in carcere con le accuse di lesioni personali a personale esercente la professione sanitaria e resistenza a pubblico ufficiale. Questo nuovo episodio segue l'aggressione subita pochi giorni fa dal personale sanitario dello stesso policlinico, nel reparto di chirurgia toracica, da alcuni famigliari di una ragazza deceduta durante un intervento.

Due aggressioni in un giorno

L'ondata di assalti nell'ospedale di Foggia è proseguita anche nel pomeriggio quando il figlio di un paziente che era in attesa al pronto soccorso si è scagliato contro due infermieri e un vigilante. L'aggressore aveva un braccio ingessato col quale ha colpito il personale sanitario. Secondo quanto emerso, il ragazzo aveva accompagnato in ospedale il padre che lamentava di non sentirsi bene. Mentre era in attesa dell'assegnazione del codice che definisce il tipo di emergenza, l'uomo ha avuto un mancamento e subito dopo è scatatta l'aggressione da parte del figlio. "Disapproviamo con fermezza queste reazioni violente che non giovano affatto. Senza medici e personale sanitario non avremo più la possibilità di farci curare", ha riferito il direttore generale del policlinico Riuniti, Giuseppe Pasqualone. "Bisogna tenere presente - continua - che tutta questa rabbia non serve a nulla. La sanità in tutto il mondo risente della cronica carenza di organico. Noi abbiamo un organico dimezzato ma ci impegnamo in tutti i modi per assicurare cure a tutti", ha poi aggiunto all'Ansa. 


Anelli (Ordine dei medici): "Serve esercito a presidio strutture sanitarie"

Sulle ultime aggresioni a danno dei sanitari è intervenuto a Sky Tg24 il presidente dell'Ordine dei Medici, Filippo Anelli, secondo cui "lo Stato deve essere più presente". "Capisco - dice -  la carenza della Polizia, dei poliziotti, però credo che lì dove questo si verifichi è necessario a questo punto mettere l'esercito anche a presidio delle strutture sanitarie". (VIDEO)

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Federazione infermieri e psicologi chiedono risposte

Sul tema, torna esprimersi anche la Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche. "Siamo indignati per il recente episodio di violenza nei confronti del personale sanitario di Foggia e, insieme alla Fnomceo e i nostri rispettivi Ordini provinciali, chiediamo una risposta esemplare di Stato e Regioni" afferma la presidente Barbara Mangiacavalli". "Alle istituzioni preposte - continua - rinnoviamo la richiesta, sempre più urgente, di misure e soluzioni per una situazione che sta diventando sempre più insostenibile e intollerabile". Anche Ivan Iacob, segretario generale nazionale del sindacato degli psicologi italiani Aupi, ha ribadito la necessità "di adottare strumenti di contrasto, che già da mesi sono allo studio della nostra associazione e del Parlamento e che ora devono trovare concreta e celere applicazione". 

 

Sì dei medici di famiglia al daspo dalle cure gratis per chi aggredisce in corsia

I medici di famiglia da parte loro promuovono l'ipotesi di un "daspo" dalle cure gratuite per chi aggredisce gli operatori sanitari. Il disegno di legge presentato dal senatore Ignazio Zullo, "potrebbe incidere in modo significativo sul dilagante problema della violenza contro i medici, in particolare per le aggressioni minori, come minacce verbali e atteggiamenti distruttivi sulle cose", commenta il segretario della Fimmg Silvestro Scotti. Il Disegno di legge del senatore di Fratelli d'Italia prevede la sospensione della gratuità di accesso alle cure programmate e di elezione per un periodo intercorrente tra il determinarsi dell'aggressione e i successivi tre anni. É un'iniziativa, precisa Scotti, "forte nei contenuti e nella possibilità di limitare quell'atteggiamento violento già nelle fasi iniziali - rileva Scotti - Si tratta di un 'daspo', che non incide sul diritto alle cure" ma "che potrebbe avere un forte potere deterrente nei confronti di quanti ritengono di poter aggredire il personale sanitario nelle strutture e negli studi con atti di violenza verbale che sono la scintilla per episodi che poi evolvono fino a situazioni che possono costare la vita a chi li subisce o ai pazienti".

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Presidi di polizia rafforzati

 

Sarebbe in programma un ampliamento del numero dei presidi di polizia presso gli ospedali, teatro negli ultimi giorni di diverse aggressioni.  Lo fanno sapere fonti qualificate. Ci sarà un orario di operatività più lungo con un incremento del personale destinato. Dall'1 gennaio del 2023 all'8 agosto 2024 i posti di Polizia presso gli ospedali sono passati da 126 a 198, con un incremento di 72 unità, pari al 57,1%. Parallelamente, sono aumentati anche gli organici del personale on divisa impegnato, passato dai 299 iniziali agli attuali 435 (+45,4%). 

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