Mpox, il parere degli esperti sul vaiolo delle scimmie. Ecco cosa stanno facendo i Paesi
Salute e BenessereIntroduzione
La variante Clade1 dell’mpox - precedentemente noto come ‘vaiolo delle scimmie’ -
è arrivato in Europa, con un caso registrato in Svezia, e dopo che l’Oms ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale. Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, ha evidenziato come “potrebbero esserci casi d'importazione legati ai viaggi, anche nel nostro paese. Occorre organizzarsi presto con tutte le misure di terapia e profilassi per evitare la diffusione globale”. Claudio Maria Mastroianni, past president della Società italiana di malattie infettive e tropicali e professore ordinario di Malattie infettive all'Università degli Studi Sapienza di Roma, dopo la scoperta del primo caso in Ue ha invitato a “niente allarmismi, solo tanta tanta prudenza”. E per il virologo Francesco Broccolo, dell'Università del Salento, “si evidenzia una crescente esigenza di aggiornare i test diagnostici per il vaiolo delle scimmie a causa dell'attuale carenza di farmaci antivirali e vaccini preventivi e post-infettivi”.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha fatto sapere di ritenere molto probabile che si verifichino più casi importati di mpox. Intanto l’Ue ha iniziato a muoversi, con l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione Europea che ha fatto sapere che acquisterà e donerà 175.420 dosi di vaccino MVA-BN: attraverso l'Africa Cdc, questi vaccini saranno distribuiti ai Paesi colpiti. Il ministero della Salute italiano ha fatto sapere che “la situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo. I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise”. Mentre la Cina ha annunciato un rafforzamento delle "misure di sorveglianza" nei porti in ingresso nel gigante asiatico per "prevenire l'importazione del virus”.
Quello che devi sapere
L’allarme per l'mpox
- L’Oms ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale, la Svezia ha fatto sapere di aver registrato il primo caso legato al nuovo ceppo Clade1 e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ritiene molto probabile che si verifichino più casi importati, raccomandando ai Paesi europei di rafforzare la loro preparazione: l’mpox - già noto come vaiolo delle scimmie - sta tenendo con il fiato sospeso la comunità internazionale.
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La diffusione e la decisione dell’Oms
- A far scattare nuovamente l’allarme sull'mpox è stata l’epidemia partita nei mesi scorsi dalla Repubblica Democratica del Congo. Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ha spiegato che la preoccupazione è legata alle dimensioni dell’epidemia - nella sola Repubblica Democratica del Congo oltre 14 mila casi e 524 decessi nella prima metà dell'anno - e alla rapida diffusione del nuovo ceppo anche in Paesi vicini. Per questo l’Oms ha deciso di proclamare l’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. E l’altro ieri l’Agenzia svedese per la sanità pubblica ha annunciato di aver registrato il primo caso al di fuori dell'Africa della variante più pericolosa dell'mpox: “È il primo caso causato dal Clade1 ad essere diagnosticato al di fuori del continente africano”.
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Bassetti: “Evitare diffusione globale”
- Per Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, “il nuovo ceppo virale detto Clade1 è molto diverso rispetto al precedente e più aggressivo e virulento”. Inoltre “il virus sta mostrando di essere capace di varcare i confini dei Paesi dove è stato descritto maggiormente e insediarsi in aree in cui fino a oggi non era presente”. Per questo “si tratta di una malattia infettiva di difficile contenimento. Potrebbero esserci casi d'importazione legati ai viaggi, anche nel nostro paese. Occorre organizzarsi presto con tutte le misure di terapia e profilassi per evitare la diffusione globale".
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I dati sulla diffusione in Africa
- Secondo i dati diffusi dall'Oms, il 39% dei casi e il 62% dei decessi riportati dall'inizio dell'anno fino a maggio nella Repubblica Democratica del Congo riguardavano bambini con meno di 5 anni di età. "Il caso peggiore a cui ho assistito è quello di un bambino che aveva solo due settimane quando ha contratto l'mpox", ha raccontato Jacques, epidemiologo ed esperto di mpox presso un partner di Save the Children. "Aveva eruzioni cutanee su tutto il corpo, la febbre alta e la pelle cominciava ad annerirsi".
I vaccini donati dall’Ue
- Intanto, i Paesi si stanno mobilitando per cercare di contenere la diffusione dell’mpox. L'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione Europea, Hera, ha fatto sapere che acquisterà e donerà 175.420 dosi di vaccino MVA-BN, l'unico vaccino contro il vaiolo approvato dalla Fda e dall'Ema, come risposta immediata all'epidemia di mpox in Africa. Attraverso l'Africa Cdc, questi vaccini saranno distribuiti ai Paesi colpiti.
Ecdc: “Molto probabili casi importati in Ue”
- Intanto, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha fatto sapere di ritenere molto probabile che si verifichino più casi importati di mpox. L’Ecdc ha raccomandato ai Paesi europei di rafforzare la preparazione contro l'epidemia causata dal virus. Il rischio complessivo per la popolazione generale è attualmente valutato come basso. La probabilità di infezione per i contatti stretti di casi importati è elevata, ma si prevede che la gravità della malattia sia bassa, moderata per gli individui immunocompromessi.
Cosa sta facendo l’Italia
- E l’Italia si sta muovendo: come reso noto dal ministero della Salute, è in corso di rafforzamento in tutto il Paese la rete di sorveglianza diagnostica. "La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo. I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise", ha detto Mara Campitiello, capo del dipartimento della Prevenzione del ministero. Inoltre “il ministero della Salute ha attivato i canali operativi con Aifa e Iss per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell'eventualità di variazione dello scenario attuale; contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale". Campitiello osserva inoltre che "la scorta nazionale di vaccini al momento è sufficiente a garantire il fabbisogno e stiamo elaborando una nuova circolare informativa alle Regioni con indicazioni alla popolazione e agli operatori impegnati nei siti di frontiera”.
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Mastroianni: “No allarmismi ma tenere guardia alta”
- Claudio Maria Mastroianni, past president della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e professore ordinario di Malattie infettive all'Università degli Studi Sapienza di Roma, dopo la scoperta del primo caso in Ue ha invitato a “niente allarmismi, solo tanta tanta prudenza”. Per l’esperto “in Italia non c’è un rischio mpox ma occorre tenere alta la guardia, dopo che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato l’emergenza sanitaria globale”. Mastroianni ha ricordato che “la variante Clade 1 è infatti virulenta e con maggiore capacità di trasmissione. Innanzitutto, occorre attenzionare chi è stato nei Paesi colpiti dal virus, come in Africa centrale. Il caso del paziente svedese ci dimostra che la trasmissione di mpox è avvenuta in Congo e che con molta probabilità la malattia si è sviluppata dopo 7-12 giorni, questo è il periodo di incubazione, ovvero quando la persona era già tornata in Svezia".
“Obiettivo proteggere anziani e fragili”
- Per Mastroianni una volta "individuati i soggetti che hanno avuto a che fare con i Paesi a rischio mpox e che presentano la tipica sintomatologia del virus, ovvero febbre, cefalea, astenia e comparsa sul tutto il corpo di vescicole piene di liquido, è necessario che vengano sottoposti a test e visitati da uno specialista che accerti la malattia". Se il paziente è positivo al virus mpox "scattano tutte le precauzioni, cioè l’isolamento dello stesso, che può avvenire anche in casa, non necessariamente in ospedale, finché non scompaiono le vescicole. L'obiettivo è proteggere anziani e fragili".
Broccolo: “Aggiornare i test per la diagnosi”
- Il virologo Francesco Broccolo, dell'Università del Salento, ha sottolineato come “si evidenzia una crescente esigenza di aggiornare i test diagnostici per il vaiolo delle scimmie a causa dell'attuale carenza di farmaci antivirali e vaccini preventivi e post-infettivi. Attualmente, la diagnosi di vaiolo delle scimmie è basata esclusivamente su criteri clinici, come la comparsa di macule, papule, vescicole e croste, il che rende la diagnosi spesso non tempestiva. In questo contesto la fornitura limitata di trattamenti e la necessità di gestire le scorte disponibili in modo efficiente sottolineano l'urgenza di sviluppare nuovi test molecolari aggiornati”.
Pregliasco: “Importante non fare allarmismo”
- Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano, ha detto a Sky TG24 che “la via di trasmissione è la via di contatto diretto uomo-uomo, quindi attraverso rapporti sessuali o un contagio attraverso indumenti, asciugamani o quant'altro”. Dunque “una situazione più gestibile, più controllabile nel momento in cui si fa educazione alla salute e si informano le persone. Io credo che sia importante non fare allarmismo, ma interpretare questo messaggio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità come la necessità di mettere un faro su questa patologia, che dagli anni ’70 in qualche modo incombe e che crea problemi”.
Per approfondire:
L’intervista di Sky TG24 al virologo Fabrizio Pregliasco
Chiesto via libera a vaccino per adolescenti
- Intanto l’azienda danese Bavarian Nordic, produttrice del vaccino contro l'mpox, ha chiesto all'Agenzia europea dei medicinali l'autorizzazione per l'uso del prodotto negli adolescenti da 12 a 17 anni. Attualmente, infatti, il vaccino è approvato solo per le persone di età superiore ai 18 anni. La decisione è stata presa dall'azienda dopo che l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l'attuale ondata di casi un'emergenza sanitaria globale: "I bambini e gli adolescenti sono colpiti in modo sproporzionato dall'mpox nell'epidemia in corso in Africa, il che evidenzia l'importanza e l'urgenza di ampliare l'accesso ai vaccini e alle terapie per questa popolazione vulnerabile”, ha detto in un comunicato l'amministratore delegato della Bavarian Nordic, Paul Chaplin.
La Cina “rafforza controlli” sugli arrivi
- L’mpox intanto fa paura anche in Cina: Pechino ha annunciato controlli rafforzati. Le autorità doganali cinesi hanno annunciato un rafforzamento delle "misure di sorveglianza" nei porti in ingresso nel gigante asiatico per "prevenire l'importazione del virus mpox", ha riferito l'agenzia ufficiale cinese Xinhua. Inoltre, "le persone in arrivo da Paesi o regioni dove sono stati confermati casi di mpox o che sono state esposte al virus o hanno sintomi come febbre, mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari, linfonodi ingrossati ed eruzioni cutanee, devono dichiarare le loro condizioni all'arrivo" in Cina, affermano dall'Amministrazione generale delle dogane. I "funzionari doganali", secondo la Xinhua, attueranno le "misure sanitarie" ed "effettueranno raccolta di campioni e test". È poi prevista la "sanificazione" per mezzi, container e merci "contaminati o potenzialmente contaminati" in arrivo da "Paesi e regioni dove sono stati segnalati casi di mpox". Tutte misure che, secondo la Xinhua, sono già in vigore e lo resteranno per i prossimi sei mesi.
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