Cancro alla prostata Gleason 9, cos'è la malattia diagnosticata a Joe Biden
Salute e BenessereIntroduzione
All'ex presidente statunitense Joe Biden è stata diagnosticata una forma aggressiva di cancro alla prostata, con metastasi ossee. Come riferisce una nota del suo ufficio, l'ex capo della Casa Bianca è stato sottoposto nei giorni scorsi a un controllo “per un nodulo alla prostata” e, in seguito, ha ricevuto la diagnosi. "Sebbene questa rappresenti la forma più aggressiva della malattia, il cancro sembra essere sensibile agli ormoni, il che ne consente una gestione efficace", si legge ancora nel comunicato ufficiale. Nello specifico, si tratterebbe di un tumore di tipo Gleason 9, noto per la sua rapidità di diffusione e per la sua aggressività. In questo momento, l'ex presidente e la sua famiglia starebbero decidendo assieme ai medici la strada migliore da percorrere.
Quello che devi sapere
Il tumore alla prostata
La malattia, che colpisce la piccola ghiandola prostatica situata sotto la vescica, che ha il compito di produrre una parte del liquido seminale, rappresenta una delle neoplasie più comuni tra gli uomini, soprattutto in età avanzata. Il cancro alla prostata “di solito, cresce lentamente e rimane asintomatico per molti anni”, secondo l'Istituto Superiore di Sanità. Nonostante le forme meno aggressive siano spesso curabili, alcune varianti possono evolvere rapidamente e diffondersi ad altri organi. Come spiega ancora l'Iss, il tumore alla prostata “di solito non provoca disturbi per molti anni, fino a che la prostata non diviene abbastanza voluminosa da esercitare una pressione sull'uretra”.
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Che cosa significa “Gleason 9”
Nel caso specifico di Joe Biden, si tratta di un tumore di tipo Gleason 9, che indica una forma tra le più aggressive della malattia. Il Gleason score, un sistema di classificazione che consente di valutare l'aggressività del tumore alla prostata, rappresenta il più importante fattore predittivo di progressione della malattia. La scala si basa su “un punteggio da 2 a 10”, come spiega l'Aimac, associazione italiana malati di cancro, parenti e amici:
- un punteggio da 2 a 6 indica un “tumore generalmente a crescita lenta e con scarsa tendenza a diffondersi a distanza”
- un punteggio di 7 indica un “tumore di grado intermedio”
- un punteggio da 8 a 10 indica un “tumore molto aggressivo”
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I dati
Come si legge sul sito del Policlinico di Milano, negli ultimi decenni si è registrato "un costante incremento della sua incidenza: l’aumento delle diagnosi è dovuto principalmente alla maggiore adesione ai programmi di screening”. Ma “individuando precocemente questo tumore”, la percentuale di sopravvivenza dei pazienti “ha raggiunto oltre il 90% a 5 anni dalla diagnosi”.
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La diagnosi
Il processo di diagnosi si basa su una serie di accertamenti, come riporta l'Iss:
esame delle urine, che permette di escludere la presenza di infezioni delle vie urinarie
test del Psa, un esame che “misura i valori dell'antigene prostatico specifico, una proteina secreta dalla prostata che normalmente è presente nel sangue in quantità minima”. Non rappresenta però un “esame specifico per diagnosticare la presenza di cancro alla prostata”
esplorazione rettale digitale, l'esame che viene eseguito dall'urologo per valutare le dimensioni della prostata e riscontrare l'eventuale presenza di noduli sospetti
ecografia, che consente di accertare l'eventuale malattiua e valutare la sua diffusione
La terapia
La terapia per questo tipo di malattia varia da paziente a paziente, a seconda dello stadio e delle caratteristiche del soggetto colpito. Come riferisce ancora l'Iss, è “compito del medico condividere il programma di cura più adeguato”. Nella fase di studio della terapia un gruppo di specialisti, composto da “chirurgo oncologo specializzato nei tumori della prostata, oncologo, radioterapista, radiologo, patologo, infermiere oncologico, nutrizionista e psicologo”, si riunisce per valutare il piano più adatto. Gli esperti tengono conto di alcuni fattori come:
tipo e dimensioni del tumore
stato di salute generale, età, aspettativa di vita
stadio del tumore (se è localizzato o esteso ad altri organi)
I messaggi di sostegno a Joe Biden
Dopo la notizia della diagnosi a Joe Biden, in tanti hanno inviato messaggi di sostegno all'ex presidente statunitense. A partire da Donald Trump, il quale ha augurato a Biden una ''guarigione veloce". In un post su Truth, il tycoon ha scritto: "Melania e io siamo addolorati per la recente diagnosi medica di Joe Biden. Porgiamo i nostri più calorosi auguri a Jill e alla famiglia, e auguriamo a Joe una guarigione rapida e di successo”
I messaggi di sostegno a Joe Biden /2
Anche Barack Obama ha commentato la notizia, dicendosi ''certo” che Biden “affronterà questa sfida con la determinazione e la grazia che lo contraddistinguono. Preghiamo per una guarigione rapida e completa''. “Michelle ed io siamo vicini a tutta la famiglia Biden. Nessuno ha fatto più di Joe per trovare trattamenti innovativi contro il cancro in tutte le sue forme'', ha ricordato l'ex presidente Usa