È l’avvertimento lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità nel suo ultimo report, in cui ha fatto il punto sui casi di Dengue registrati a livello mondiale nei primi mesi del 2024
“Finora nel 2024, in Europa, non sono stati segnalati casi di Dengue autoctoni o trasmessi localmente”, ovvero infezioni non importate da altri Paesi. “Ma questi casi potrebbero verificarsi quando le condizioni stagionali consentiranno l’attività dei vettori (zanzare), ovvero da giugno a novembre”. È l’avvertimento lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità nel suo ultimo report, in cui ha fatto il punto sui casi di Dengue registrati a livello mondiale nei primi mesi del 2024, comparando i dati con gli anni precedenti.
Dengue, casi in aumento nel mondo: i dati Oms
In 4 mesi, da gennaio ad aprile 2024, sono stati segnalati all’Oms oltre 7,6 milioni di casi di Dengue: 3,4 milioni di infezioni confermate, oltre 16mila casi gravi e oltre 3mila decessi. Negli ultimi 5 anni, ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità, è stato segnalato un aumento sostanziale dei casi di Dengue a livello globale, con un rialzo particolarmente pronunciato nella regione delle Americhe, dove il numero di infezioni nell’anno in corso ha già superato quota 7 milioni a fine aprile, superando il dato annuale di 4,6 milioni di casi registrato nel 2023. Ad oggi, sottolinea l’Oms, sono 90 i Paesi che hanno visto una trasmissione attiva di Dengue nel 2024, e ”non tutti sono stati inclusi nei rapporti ufficiali”. “Inoltre, molti Paesi endemici non dispongono di meccanismi efficaci di rilevamento e segnalazione, quindi il vero peso della Dengue a livello globale è sottostimato”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di una sorveglianza globale in tempo reale per controllarne efficacemente la trasmissione.
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Come si trasmette il virus della Dengue
Come ricordato dall’Oms, l’infezione si trasmette attraverso la puntura di zanzare infette, principalmente delle specie Aedes aegypti e Aedes albopictus. La maggior parte dei casi è asintomatica o provoca una lieve febbre, ma l’infezione talvolta può evolvere in forme gravi causando shock, emorragie severe o danni agli organi.
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Il sistema di sorveglianza
Per rafforzare la sorveglianza globale e monitorare le tendenze temporali e l’incidenza della malattia, l’Oms ha istituito un sistema mondiale di sorveglianza della Dengue con rapporti mensili che ad oggi coinvolgono 103 Paesi nel mondo. Nel rapporto, l'Oms ha anche elencato i fattori "che contribuiscono a un crescente rischio di epidemia di Dengue". Tra questi, ha segnalato l’inizio precoce e la durata più lunga delle stagioni di trasmissione del virus nelle aree endemiche, oltre al cambiamento della distribuzione e all’aumento dell'abbondanza dei vettori. Due fattori conseguenti ai cambiamenti climatici. “Considerata l’attuale portata delle epidemie di Dengue, il rischio potenziale di un’ulteriore diffusione internazionale e la complessità dei fattori che influiscono sulla trasmissione, il rischio complessivo a livello globale è ancora valutato come elevato e quindi la dengue rimane una minaccia globale per la salute pubblica”, ha concluso l’Oms.
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