Aviaria, Oms: “Se servirà, vaccino pronto in 4-6 mesi, con 8 miliardi di dosi annue”
Sull’influenza H5N1, in crescita tra i bovini da latte negli Stati Uniti, l’epidemiologa Maria Van Kerkhove conferma che c’è “molto interesse” dall'Organizzazione mondiale della Sanità ma precisa: “Al momento non è necessaria una produzione per l’uomo” di vaccini
- L’influenza aviaria H5N1 resta un osservato speciale ma per ora “non è necessaria la produzione di un vaccino contro una pandemia per l’uomo”. Lo ha chiarito sui social l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, a capo del dipartimento Preparazione e prevenzione contro epidemie e pandemie (Epp) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)
- L’esperta ha affermato che c'è un sistema pronto ad attivarsi in caso di rischi per la salute: “Con le attuali tecnologie vaccinali stimiamo che si potrebbero produrre 4-8 miliardi di dosi di vaccini per l'influenza pandemica in un anno”
- Secondo Van Kerkhove, a differenza di quanto avvenuto per il Covid, l'iter di produzione del vaccino per un’eventuale pandemia da influenza avaria sarebbe più rapido. E stima "in 4-6 mesi il tempo necessario per l’arrivo delle prime dosi"
- In base al Pandemic Influenza Preparedness Framework (Pip) del 2011, l'Oms ha accordi con le aziende farmaceutiche “per l’accesso all’11-12% della produzione in tempo reale di vaccini per distribuirli agli Stati membri in base al rischio”
- Per quanto riguarda l’aviaria, l’epidemiologa dell’Oms precisa che al momento "sono 2 i candidati virus vaccinali (Cvv) relativi ai virus circolanti del clade H5 2.3.4.4b disponibili per lo sviluppo del vaccino e per l’eventuale produzione"
- Van Kerkhove insiste poi sull’importanza del Global Influenza Surveillance and Response System (Gisrs), una rete composta da 152 Centri nazionali in 130 Stati membri che funziona come “meccanismo globale di sorveglianza”
- Attraverso il sistema Gisrs, la comunità internazionale prepara la risposta rapida per l’influenza stagionale ma anche pandemica e zoonotica e funziona da “alert globale per nuovi virus influenzali e altri patogeni respiratori”
- Obiettivo dello sviluppo dei Cvv dell’influenza zoonotica è la produzione tempestiva di vaccini "ma ciò non implica una raccomandazione", chiarisce Van Kerkhove. "Le autorità nazionali possono prendere in considerazione l'uso per la produzione di vaccini in lotti pilota, per sperimentazioni cliniche e altri scopi di preparazione in base a valutazioni del rischio e necessità per la salute pubblica", aggiunge l'esperta Oms
- L’epidemia che allarma esperti e virologi, da mesi imperversa tra i bovini da latte negli Stati Uniti a causa di un ceppo altamente patogeno, ritrovato in frammenti anche nel latte pastorizzato in commercio Oltreoceano
- Secondo Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), il rischio che l’aviaria possa essere la prossima pandemia da affrontare “è fortemente possibile”. "Il passaggio dell'aviaria nei mammiferi e la circolazione in questi animali è un passo avanti verso l'uomo", ha spiegato Caruso intervistato dall'agenzia Adnrkonos Salute