Mano, occhi, cuore e non solo: gli interventi chirurgici eccezionali del 2023
Dalla bocca "riaperta" all'autotrapianto della superficie oculare, passando per la rimozione di un tumore ovarico di 19 kg alla derotazione dell'intestino tenue: ecco le operazioni realizzate in Italia di cui si è più parlato quest'anno, una per ogni mese
- Autotrapianto di occhi, rimozione di un tumore ovarico di 19 kg, terapie geniche innovative, derotazione dell'intestino tenue e anche una bocca "riaperta". Sono solo alcuni degli interventi chirurgici eccezionali realizzati in Italia nel corso del 2023: ecco quelli di cui si è più parlato, uno per ogni mese
- All'ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo è stato eseguito il primo trapianto di polmone da vivente in Italia. Il piccolo paziente, che soffre di talassemia dalla nascita, ha ricevuto l'organo da suo padre. Nell'intervento, durato 11 ore, sono state utilizzate due sale operatorie adiacenti che hanno lavorato in maniera parallela: nella prima sono state compiute tutte le operazioni di prelievo del lobo polmonare del padre, mentre nell'altra i chirurghi hanno preparato il corpo del bambino a ricevere il nuovo organo
- Al Policlinico Gemelli di Roma è andato in scena un intervento chirurgico "tre in uno", particolarmente complesso, su un uomo di 62 anni, che presentava una serie "incredibile" di patologie, "ognuna delle quali potenzialmente fatale". Nella stessa seduta, è stato effettuato un bypass coronarico, asportato un tumore renale e rimosso un enorme trombo in vena cava inferiore. Tre sono state le équipe coinvolte: urologica, cardiochirurgica e di chirurgia epato-biliare
- All'ospedale Molinette di Torino è andata in scena una prima mondiale. Un paziente 83enne, divenuto totalmente cieco per due diverse patologie, ha recuperato parzialmente la vista grazie all'autotrapianto dell'intera superficie oculare (cornea, una parte di sclera e la congiuntiva) da uno dei suoi occhi. Il prelievo dall'occhio sinistro, irrecuperabile dal punto di vista funzionale ma con una buona superficie oculare, gli ha consentito di tornare (in parte) a vedere
- All'ospedale Sant'Anna di Torino è stato asportato un tumore ovarico di 19 kg dal corpo di una donna di 54 anni. L'intervento d'urgenza ha consentito di salvare la paziente, alla quale quattro anni fa era stata trovata una cista ovarica di 7 cm, apparentemente non maligna. L'assuefazione al dolore pelvico cronico non ha portato la donna a sottoporsi a controlli ravvicinati, fino alla scoperta della massa di circa 40 cm che le occupava l'intero addome
- All'Azienda ospedaliera di Padova, per la prima volta al mondo, è stato eseguito un trapianto di cuore da un organo che aveva cessato ogni attività elettrica da 20 minuti. In passato era accaduto che fossero stati effettuati trapianti con cuore 'fermo' da pochi minuti, ma la legge italiana - in questi casi - prescrive che il prelievo da cadavere possa avvenire solo quando il cuore ha cessato l'attività da almeno 20 minuti
- I genitori di un bambino affetto da una malattia rarissima (il deficit di AADC) avevano chiesto alle istituzioni di autorizzare su loro figlio una terapia genica - di cui aveva urgentemente bisogno - che non aveva ancora terminato l'iter regolatorio in Italia. L'appello è stato accolto e il piccolo è stato sottoposto a un intervento al Policlinico Umberto I di Roma, l'unico centro italiano attrezzato e autorizzato alla procedura, che prevede l'infusione della terapia direttamente nel cervello
- All'ospedale Molinette di Torino è stato rimosso un tumore raro e di dimensioni insolite (13 centimetri) che occupava gran parte del torace di una donna di 39 anni. Ciò è stato possibile grazie alla chirurgia robotica, con tre piccole incisioni sul torace di circa un centimetro. Prima di quella operazione non si è mai avuto notizia dell'asportazione di una massa tumorale così grande vicino al cuore con un intervento chirurgico mini-invasivo
- All'ospedale Gaslini di Genova è stato operato con successo un bimbo inglese di 6 mesi, nato con una grave forma di cardiopatia congenita complessa. La famiglia si era rivolta alla struttura italiana perché in patria non consideravano operabile il piccolo. Secondo i medici britannici, le cure palliative erano l'unica soluzione per un bambino così piccolo, messo in lista d'attesa per il trapianto di cuore ma che difficilmente avrebbe avuto la forza per superare l'intervento
- Un intervento chirurgico all'ospedale San Marco di Catania ha permesso a una paziente di aprire finalmente la bocca. La giovane, affetta da una rara forma della sindrome genetica di Nager, presentava sin dalla nascita la mandibola fusa al cranio: ciò non le consentiva l'articolazione necessaria per aprire la bocca. Grazie all'operazione di chirurgia maxillo-facciale durata dieci ore, la ragazza ha potuto cominciare una nuova vita fatta di parole, sorrisi e cibi solidi
- Nel reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Molinette di Torino, grazie alla collaborazione di cardiochirurghi e ingegneri, è stato eseguito un intervento mai effettuato prima in Italia e tra i primi al mondo. A un paziente di 66 anni sono state impiantate a cuore battente, contemporaneamente, due protesi aortica e mitralica, grazie a un'operazione sperimentata sul suo cuore in 3D
- Come riporta Il Resto del Carlino, all'ospedale Ceccarini di Riccione per la prima volta in Europa è stato eseguito un delicato intervento su una paziente affetta da malrotazione intestinale congenita. L'intestino tenue e il colon si trovavano in posizioni anomale e le causavano dolori addominali e vomito. L'intervento ha portato alla derotazione dell'intestino tenue e del duodeno con la "Kareem's procedure", ideata dal chirurgo Kareem Abu-Elmagd e finora eseguita solo negli Stati Uniti con costi elevatissimi
- L'ultimo intervento eccezionale, in ordine di tempo, è stato quello realizzato al Cto (Centro traumatologico ortopedico) di Torino. Un uomo di 55 anni, dopo un incidente stradale, aveva subìto l'amputazione di metà della gamba sinistra e una lesione completa del plesso branchiale del braccio sinistro. "Per la prima volta al mondo" i medici hanno trasferito nella parte superiore del corpo una porzione del nervo sciatico, consentendo all'uomo di tornare a usare la mano paralizzata