Botulino negli alimenti e botulismo: cosa sono, quali sono i sintomi e i cibi a rischio
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Alcuni microrganismi – il più noto è il Clostridium botulinum – producono tossine che sono in grado di portare a una malattia neuro-paralitica. Il botulismo si manifesta in diverse forme, tra cui quella legata al consumo di alimenti a rischio: conserve e semi-conserve su tutti. Le sostanze pericolose vengono neutralizzate dal calore e si formano solo in assenza di ossigeno
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- Potrebbe essere stato il botulino a causare la morte della donna deceduta ad Ariano Irpino dopo aver mangiato una pizza al ristorante. Sarà l’autopsia a determinarlo, ma intanto si stanno diffondendo voci secondo cui i responsabili potrebbero essere stati i condimenti, forse l'olio al peperoncino. Ma che cos’è questa sostanza? E perché può essere fatale?
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- Il botulino può causare il botulismo. Sul sito dell’EpiCentro Iss si spiega che è una “malattia neuro-paralitica causata dalle tossine dei clostridi produttori di tossine botuliniche”. In pratica, il botulino rischia di paralizzare le trasmissioni dei segnali nervosi ai muscoli
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- I produttori di queste tossine “si possono ritrovare, principalmente sotto forma di spora, in molteplici ambienti come il suolo, i sedimenti marini e lacuali, il pulviscolo atmosferico e gli alimenti”. Il più noto microrganismo tra i produttori delle tossine è il Clostridium botulinum
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- Le condizioni che possono portare allo sviluppo dei clostridi produttori di tossine botuliniche sono diverse. Sempre l’Iss spiega che si tratta di: “assenza di ossigeno; substrati non troppo acidi (pH> 4.6) e che contengono elevate quantità di acqua libera; substrati contenenti fonti di proteine consistenti”
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- La malattia del botulismo si può manifestare in diverse forme: da ferita; intestinale (se i microrganismi colonizzano l’intestino degli umani); iatrogena (se le tossine a scopo cosmetico o terapeutico vengono somministrate in modo errato); da inalazione e alimentare
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- Non tutti gli alimenti rischiano di provocare il botulismo. Ad esempio: quelli molto acidi non creano problemi. Non lo fanno nemmeno quelli freschi (insalata, pasta, pane), perché per svilupparsi le spore hanno bisogno di assenza di ossigeno. Sono quindi pericolose le conserve e i prodotti simili che non sono stati trattati in maniera adeguata. L’Iss spiega di fare molta attenzione alle conserve di olive nere in acqua, funghi sott’olio, cime di rapa, carne e di pesce (soprattutto tonno)
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- Molto importante è ricordarsi che le tossine botuliniche vengono disattivate dal calore. Per questo è consigliabile ad esempio far bollire le conserve fatte in casa prima di consumarle. È sempre bene controllare lo stato di barattoli e vasetti, anche acquistati: cattivi odori (anche simili al gas) e rigonfiamenti strani potrebbero indicare la presenza delle tossine
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- I sintomi si manifestano in un lasso di tempo che di solito va dalle sei ore ai 15 giorni dal consumo dell’alimento contaminato. Di base, però, tutto succede nell’arco di uno o tre giorni. La sintomatologia più diffusa include: vista annebbiata o sdoppiata, pupille dilatate, pesantezza delle palpebre, difficoltà ad articolare le parole, difficoltà a deglutire, stipsi e secchezza della bocca e delle fauci. In molti casi compare anche la ritenzione urinaria. In quelli più gravi l’insufficienza respiratoria
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- In alcuni casi la malattia può portare alla morte. Se riesce però a essere diagnosticata in tempi adeguati è possibile guarire. L’Iss spiega che “il trattamento comprende la terapia di supporto alla ventilazione e la decontaminazione intestinale con carbone attivo” e che nei casi più gravi “può essere necessario il ricorso alla ventilazione assistita nonché alla nutrizione parenterale”. La terapia specifica consiste invece “nella somministrazione di un siero iperimmune”
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- L’Iss consiglia, se si vogliono preparare conserve vegetali a casa, di “cuocere le verdure in una soluzione contenente acqua e aceto in uguale percentuale”, oltre a procedere con l’immersione del vasetto in acqua che bolle. Meglio evitare la preparazione domestica di conserve di cane e pesce. Per confetture e marmellate: utilizzare frutta e zucchero in parti uguali. Se si usa meno zucchero, va aggiunto succo di limone per aumentare l’acidità. Le salamoie "dovrebbero essere preparate con 100g di sale ogni litro di acqua"