Lo rileva l'Organizzazione nel giorno del lancio della campagna promossa per sensibilizzare sull'importanza di mantenere alta l'attenzione
Secondo gli ultimi dati, nelle 4 settimane fino al 4 maggio 2023 almeno 17 persone hanno contratto il virus Mpox in 8 Paesi della regione europea dell'Oms. Lo rileva la stessa organizzazione nel giorno del lancio della campagna promossa per sensibilizzare le persone sull'importanza di mantenere l'attenzione alta. Secondo Oms Europa, "Sebbene i numeri rimangano bassi, così come basso è il rischio per la popolazione in generale, è fondamentale che le autorità sanitarie continuino a monitorare e a rispondere alle epidemie di Mpox".
Il rischio di un aumento dei casi
Infatti "un possibile aumento dei casi nei prossimi mesi potrebbe essere innescato da persone che si riuniscono per eventi primaverili ed estivi, tra cui i festival legati al Pride, data la probabilità che si verifichino attività sessuali; persone infette da Mpox che arrivano da Paesi al di fuori dell'Europa e dell'Asia centrale; mancanza di accesso a test e vaccini specie nelle popolazioni svantaggiate (trans, prostitute, migranti, senzatetto)".
"L'eliminazione di Mpox - assicura Hans Kluge, direttore regionale di Oms Europa - è alla nostra portata, ma non dimentichiamo che circola ancora". "Alcuni Paesi della regione - aggiunge - registrano ancora livelli di trasmissione persistenti e bassi. Rinnoviamo dunque i nostri sforzi collettivi per assicurarci di rimanere sulla buona strada". La collaborazione strategica tra autorità sanitarie e popolazioni più colpite, una pronta comunicazione sui rischi, l'impegno delle comunità, insieme a una campagna mirata di vaccinazione in alcuni dei Paesi più colpiti - spiega l'Oms - hanno contribuito velocemente ad azzerare di fatto i casi. Ora la preoccupazione è che il contagio riparta.
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La campagna
La campagna, lanciata in concomitanza con la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, vuole ricordare che "Mpox non è andato via" e che "chiunque può essere infettato". E' importante, ribadisce Kluge, "che i gruppi più colpiti - prevalentemente gay, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini - così come le autorità sanitarie e gli operatori, rimangano in allerta".
"Mentre celebriamo la diversità e l'inclusione in questa Giornata, con il Pride proprio dietro l'angolo - rimarca il direttore di Oms Europa - ricordiamoci che abbiamo ancora molta strada da fare per eliminare la vergogna e lo stigma legati alla salute sessuale. E' fondamentale normalizzare il fatto di parlare di argomenti apparentemente delicati o scomodi, nell'interesse del nostro benessere", conlude. "Siate informati, proteggete voi e gli altri, e se potete fatevi vaccinare".