Pet therapy, al Regina Margherita di Torino bimba guarisce dal mutismo selettivo

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Per la prima volta nel Day Hospital di Neuropsichiatria dell'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino ha preso il via il progetto 'Amici a 4 zampe'. Gli esperti: "Grazie ai cani i piccoli pazienti si sono sbloccati"

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La Pet Therapy come straordinario strumento di cura. Per la prima volta nel Day Hospital di Neuropsichiatria dell'ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, diretta dal professor Benedetto Vitiello, ha preso il via il progetto di Attività Assistite con Animali 'Amici a 4 zampe', finanziato da Fondazione Forma. E i piccoli pazienti, divisi in gruppi, partecipano a cicli di sessioni insieme a una infermiera e un medico specializzando, con la supervisione del neuropsichiatra infantile di riferimento. "Attraverso la relazione con il cane alcuni pazienti è come se si fossero 'sbloccati', 'rianimati' - spiegano dal Regina Margherita. In particolare questa attività è un valore aggiunto nel percorso di cura multidisciplinare dei ragazzi con disturbi d'ansia, dell'umore, ritiro sociale e disturbi del comportamento alimentare".

L'ospedale: "Piccoli grandi miracoli grazie alla pet therapy"

Ad esempio i piccoli pazienti, anche quelli che soffrono di mutismo selettivo, con l'aiuto di un cane riescono ad esprimere l'emozione attraverso una risata e si sbloccano. "Questi sono i piccoli grandi miracoli che si sono compiuti grazie alle prime sedute di Pet therapy", dicono dall'ospedale. E' il caso di una bambina di 11 anni che soffre di mutismo selettivo, e che grazie al progetto che coinvolge i cani in corsia è riuscita a sbloccarsi, riuscendo finalmente ad esprimersi. La pet theraphy si prende cura anche delle piccole pazienti affette da altri disturbi, come quelli del comportamento alimentare. Un progetto di successo, quello dei cani in corsia, che prevede un altro passo in avanti: un'altra novità a breve sarà la realizzazione di un orario di "visita dei parenti a 4 zampe", con lo scopo di consentire ai pazienti di stare un'ora con il proprio cane, in presenza dei genitori e di un operatore del reparto.

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