Neuroblastoma, studio italiano apre la strada a nuove terapie mirate

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I ricercatori guidati da Mario Capasso e Achille Iolascon del Ceinge sono riusciti ad identificare alcune rare varianti genetiche che predispongono al tumore maligno

 

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Nuovi passi in avanti nella lotta contro il neuroblastoma, un tumore maligno del sistema nervoso che ogni anno colpisce nel mondo circa 15mila bambini e adolescenti ed è considerato la prima causa di morte e la terza neoplasia per frequenza dopo le leucemie e i tumori cerebrali dell'infanzia. Un maxi studio italiano, grazie alla bioinformatica, è riuscito ad identificare alcune rare varianti genetiche che predispongono al neuroblastoma. La scoperta, descritta sulle pagine della rivista specializzata eBioMedicine, si deve a un team di ricerca guidato da Mario Capasso e Achille Iolascon del Ceinge, rispettivamente professore associato e ordinario di Genetica Medica dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.

Lo studio nel dettaglio

I risultati della ricerca, finanziata da Open Onlus, Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma e Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, potrebbero aprire la strada a nuove prospettive per la diagnosi precoce e il trattamento personalizzato del tumore maligno. Lo studio si è basato sull'analisi della più ampia casistica mai studiata finora. I dati genetici emersi sono stati resi disponibili in un database online, che potrà essere consultato liberamente da altri ricercatori per sviluppare nuove ricerche.

Neuroblastoma: oltre 100 diagnosi l'anno in Italia

Ogni anno, in Italia, si registrato più di un centinaio di diagnosi di neuroblastoma, un tumore che ha origine dalle cellule del sistema nervoso autonomo, cioè quell'insieme di strutture che controlla alcune funzioni involontarie come il battito cardiaco, la respirazione o la digestione. Come spiegato dall'Istituto superiore di sanità sul suo portale, il tumore può svilupparsi in diverse aree del corpo. Più comunemente si diffonde in una delle ghiandole surrenali situate sopra i reni, o nel tessuto nervoso localizzato ai lati del midollo spinale nella regione del collo, torace, pancia o bacino. Purtroppo, le cellule tumorali possono diffondersi anche ad altri organi, come il midollo osseo, le ossa, i linfonodi, il fegato e la pelle.

 

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