Tumori, microRna nuove possibili armi contro il melanoma metastatico. Lo studio

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Potrebbero offrire nuove opportunità diagnostiche e terapeutiche. A indicarlo sono i risultati preliminari di due nuovi studi dell'Irccs Istituto nazionale tumori Regina Elena 

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Alcuni microRna circolanti nel sangue potrebbero offrire nuove opportunità diagnostiche e terapeutiche per la lotta contro il melanoma metastatico, la cui incidenza è raddoppiata negli ultimi 10 anni. A indicarlo sono i risultati preliminari di due nuovi studi dell'Irccs Istituto nazionale tumori Regina Elena (Ire), guidati dal direttore scientifico Gennaro Ciliberto, e svolti in collaborazione con il gruppo di ricerca diretto da Rita Mancin (Dipartimento di Medicina clinica e molecolare, La Sapienza di Roma) e con quello diretto da Paolo Ascierto (Irccs Fondazione Pascale di Napoli). Entrambe le ricerche sono state sostenute da Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro.

MicroRna: biomarcatori per predire resistenza alle terapie

Nel primo articolo, pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Theranostics, i ricercatori hanno dimostrato che due specifici microRna, miR-579-3p e miR-4488, potrebbero essere utilizzati come biomarcatori per predire la risposta dei pazienti alla terapia antitumorale. Nello specifico, nel corso dello studio, il team di ricerca ha osservato che il melanoma diventa resistente alle cure quando si libera di determinati microRna e si arricchisce di altre molecole di questo tipo.

Il secondo studio

Come descritto sulla rivista Oncogene, il secondo studio si è invece incentrato su altri due microRna: miR-199-5p e miR-204-5p. Secondo i ricercatori, se incapsulati in nanoparticelle lipidiche e trasportati nelle cellule tumorali, sarebbero in grado di agire come medicinali, aiutando a superare la resistenza a terapie mirate contro la mutazione BRAF, spesso responsabile dello sviluppo del melanoma. "I nostri risultati sono preliminari" ma "se saranno ulteriormente validati in una più ampia popolazione di pazienti, potranno offrire nuove opportunità diagnostiche per selezionare più precisamente i pazienti che hanno maggiore probabilità di rispondere alle terapie", ha sottolineato Gennaro Ciliberto. "Sul versante terapeutico cercheremo di rafforzare i dati finora ottenuti per avvicinarci sempre di più al trasferimento alla clinica di questo approccio innovativo", ha aggiunto.

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