Covid, Iss: in calo incidenza e Rt, intensive stabili

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Risulta in diminuzione anche il tasso di occupazione nei reparti ordinari. A indicarlo sono i dati contenuti nell'ultimo monitoraggio settimanale curato dall'Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute sull'andamento della pandemia di Covid-19 in Italia

 

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In base ai dati emersi dal consueto monitoraggio settimanale curato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal ministero della Salute, nell'ultima settimana, in Italia, risulta in calo l'indice di trasmissibilità Rt, al pari dell'incidenza dei casi di Covid-19. In particolare, nel periodo fra il 7 e il 20 dicembre, considerando l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici, il valore è stato pari a 0,84 (range 0,81-0,88), in diminuzione rispetto alla settimana precedente, quando aveva raggiunto il valore di 0,91, e sotto la soglia epidemica. L'incidenza settimanale a livello nazionale risulta, invece, pari a 207 casi ogni 100mila abitanti contro 233 ogni 100.000 abitanti di sette giorni fa. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA)

La situazione negli ospedali

Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, sempre a livello nazionale, dal report è emerso che risulta sostanzialmente stabile il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid in terapia intensiva, mentre ha registrato un calo il numero di positivi al Sars-CoV-2 nei reparti ordinari. Nello specifico, secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute del 29 dicembre, il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 3,2%, rispetto al 3,1% del 22 dicembre. Mentre il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale risulta in calo al 13,0%, rispetto al 13,7% del 22 dicembre.

 

Scendono da 10 a 8 le Regioni con reparti sopra soglia

Dalla tabella sugli indicatori decisionali allegata al monitoraggio, è inoltre emerso che scendono da 10 della scorsa settimana ad 8 le Regioni in cui i reparti ordinari degli ospedali superano la soglia di allerta del 15% di occupazione da parte di pazienti Covid. Si tratta di Abruzzo (16,6%), Calabria (18,1%), Emilia Romagna (18,4%), Friuli Venezia Giulia (18,2%), Liguria (24,4%), Marche (18,8%), Umbria (38,8%) e Valle d'Aosta (17,9%).  Tutte le Regioni e Province autonome sono invece sotto il livello di allerta del 10% per quanto riguarda l'occupazione delle terapie intensive: il valore maggiore di occupazione delle rianimazioni da parte di pazienti Covid si registra in Abruzzo, dove raggiunge il 7,2%.

5 Regioni a rischio moderato, nessuna con allerta alta

Per quanto riguarda le Regioni, secondo i dati principali del monitoraggio Iss-ministero della Salute sull'andamento del Covid-19, questa settimana nessuna Regione o Provincia autonoma è classificata a rischio alto. Cinque, invece, sono a rischio moderato e sedici sono classificate a rischio basso. Nello specifico, le Regioni classificate a rischio moderato sono Basilicata, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Umbria.

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