
Sanità, quali sono gli ospedali italiani con le prestazioni migliori
L’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali) ha stilato una classifica dove analizza l’attività assistenziale di 1.377 strutture ospedaliere pubbliche e private. Se i ricoveri sono in leggera risalita nel 2021 rispetto al 2020, evidenziando così un ritorno ai numeri pre-pandemici, sono invece in calo gli interventi di bypass aorto-coronarico

L'Istituto Humanitas di Rozzano (Milano) e l’azienda ospedaliera universitaria delle Marche, ad Ancona, sono i due ospedali che hanno fornito migliori cure ai cittadini. A dirlo è l'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas), visto che sono le uniche ad aver ottenuto “semaforo verde”, la valutazione cioè più alta, in almeno 6 aree cliniche nel suo ultimo report che ha scandagliato l’attività assistenziale di 1.377 ospedali pubblici e privati
GUARDA IL VIDEO: Sanità, Agenas: "Nel 2021 si è registrato un aumento dei ricoveri rispetto all'anno della pandemia"
IL NUMERO DEI RICOVERI - Come sottolinea "Il Sole 24 Ore", il quadro numerico della nuova edizione del Piano nazionale esiti evidenzia come nel 2021 siano stati registrati ben 501158 ricoveri in più rispetto al 2020, ma comunque 1,2 milioni in meno rispetto al 2019. L'analisi ha preso in considerazione 194 indicatori, in riferimento sia all'assistenza ospedaliera che territoriale, come ospedalizzazione evitabile, esiti a lungo termine e accessi impropri in pronto soccorso. Il rapporto racconta di “una tenuta del sistema, specie per la tempestività di accesso”
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LE CURE ONCOLOGICHE – Numeri in deciso rialzo per quanto riguarda le cure contro i tumori: nel 2020 si era verificata una forte riduzione degli interventi per cancro della mammella, con 6300 ricoveri in meno rispetto al 2019. Storia diversa nel 2021, dove si assiste, invece, a “un'importante ripresa, con un aumento di 6700 interventi rispetto all'anno precedente e un riallineamento” rispetto al pre-Covid
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I NUMERI DEI TUMORI ALLA MAMMELLA – Come evidenzia il rapporto, per i tumori alla mammella i reparti di chirurgia devono fare almeno 150 interventi l’anno, come previsto dagli standard ospedalieri, per lavorare bene. Nel 2021, il numero di reparti con volume di attività oltre i 150 interventi è risultato pari al 16% e la casistica trattata in questi reparti è stata il 73,6% del totale nazionale
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I MIGLIORI ISTITUTI – Quali sono gli ospedali migliori di Italia in materia? Le 10 unità operative che hanno registrato maggiori volumi di attività sono l’Istituto europeo di oncologia di Milano; il Policlinico universitario Gemelli di Roma; l’Aou Careggi di Firenze; l’Istituto Nazionale Tumori di Milano; l’Ospedale di Bellaria (Bo); l’Iov di Padova; l’Humanitas istituto Clinico Catanese di Misterbianco, l’Istituto in tecnologie avanzate di Reggio Emilia; l’Aou di Pisa e di Modena
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OSPEDALI TEMPESTIVI IN CASO DI INFARTO - In merito alla possibilità di un rapido accesso all'angioplastica coronarica (Ptca) nei casi di infarto, la proporzione di interventi effettuata entro 90 minuti è "rimasta complessivamente costante nel biennio", passando da un valore medio di 49,9% nel 2020 a 50,6% nel 2021, comunque al di sotto dello standard ospedaliero (60%). Considerando le strutture con almeno 100 infarti che necessitano di Ptca tempestiva, 60 strutture su 148 raggiungono la soglia del 60%
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IL SUD AVANTI - Tra le 10 strutture che hanno proporzioni più elevate di angioplastica primaria garantita entro 90 minuti ben sette sono al Sud. Ecco la top ten: presidio ospedaliero “Ospedale del Mare” di Napoli; azienda ospedaliera universitaria Policlinico Tor Vergata di Roma; ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone; polo ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca; ospedale “Maria Vittoria” di Torino: S. Antonio Abate di Erice; ospedale centrale di Bolzano; Aou Mater Domini di Catanzaro; Maria Santissima Addolorata di Eboli; ospedale “Infermi di Rimini”
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POCHI OSPEDALI PER IL BYPASS - Nel 2021 il report evidenzia "un parziale recupero degli interventi" di bypass aorto coronarico rispetto al 2020; anche se resta uno scostamento dal trend pari a -14% (che significa 1900 ricoveri in meno). Gli standard ospedalieri prevedono una soglia di 200 interventi l’anno e sono poche le strutture che lo fanno

STRUTTURE PRESENTI IN GRANDI CENTRI – Ecco quali sono i centri segnalati dal rapporto Agenas: il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” e il Campus Biomedico di Roma; il San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona di Salerno; l’ospedale “Del Cuore G. Pasquinucci” di Pisa; il presidio ospedaliero SS. Annunziata di Chieti; gli ospedali di Treviso, Vicenza e Legnano; stabilimento “Umberto I - G. M. Lancisi” di Ancona; Hesperia Hospital SRL di Modena; Aou Mater Domini di Catanzaro; Aou Careggi di Firenze; Santa Maria della Misericordia sede di Udine

E PER LE FRATTURE DEL FEMORE? - Per quanto riguarda le fratture del femore la proporzione di pazienti over 65 operati entro 48 ore è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi due anni, passando dal 50,3 del 2020 al 48,6 del 2021, ben al di sotto della soglia dello standard ospedaliero del 60%. Le strutture che in Italia nel 2021 hanno trattato più di 100 casi di frattura del collo del femore nell'anziano sono 327, di queste, 106 hanno garantito un intervento tempestivo in più del 60% dei casi

GLI OSPEDALI MIGLIORI IN MATERIA – Quali sono gli ospedali migliori in materia? Sono l’“Umberto I” di Siracusa; ospedale “Sandro Pertini” di Roma; Policlinico Universitario “Campus Biomedico” di Roma; Presidio ospedaliero “S. Giovanni di Dio” di Agrigento; ospedale di San Donà di Piave (Ve), Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi); ospedale “Guzzardi” di Vittoria (Rg); Ao “San Camillo Forlanini” di Roma; stabilimento di Jesi e Istituto Ortopedico “Villa Salus I. Galatioto” di Melilli (Sr)
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