È il quadro emerso dal Programma Nazionale Esiti (Pne), presentato al ministero della Salute dall'Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali
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Nel 2021, negli ospedali italiani, è stato registrato un lieve rialzo dei ricoveri, con 501.158 ricoveri in più rispetto al 2020. I numeri restano, comunque, al di sotto dei livelli registrati negli anni precedenti alla pandemia di Covid-19: 1 milione e 200 mila ricoveri in meno rispetto al 2019, che si sommano a 1 milione e 700 mila non effettuati nel 2020. È il quadro emerso dal Programma Nazionale Esiti (Pne), presentato in data odierna, 6 dicembre, al ministero della Salute dall'Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas).
Agenas: "Tenuta delle cure ospedaliere"
Nel Pne 2022, Agenas ha cercato di cogliere e valutare l'impatto del Covid-19 sul sistema dei servizi, analizzando i cambiamenti rispetto al periodo prepandemico, con particolare riferimento alle specifiche aree cliniche. Nello specifico, sono stati considerati 194 indicatori (a fronte dei 184 del 2021), di cui 171 relativi all'assistenza ospedaliera e 23 relativi all'assistenza territoriale in termini di ospedalizzazione evitabile, esiti a lungo termine, e accessi impropri in pronto soccorso. I dati, riferiti all'attività assistenziale effettuata nell'anno 2021 da 1.377 ospedali pubblici e privati, dimostrano "una tenuta delle cure ospedaliere, in particolare per la tempestività di accesso a cure urgenti e la ripresa di alcuni interventi oncologici come quelli per il tumore della mammella", ha riferito Agenas. "I risultati confermano come la pubblicazione dei dati sia uno strumento fondamentale di governo del sistema per migliorare la qualità delle cure, intervenendo su criticità assistenziali ed evitando il ripetersi delle problematiche", ha sottolineato Enrico Coscioni, presidente Agenas. L'obiettivo, "è valutare il percorso di cura dei pazienti, rendere le misure sempre più puntuali e individuare con miglior precisione le strutture più virtuose, da prendere come punti di riferimento per il miglioramento", ha concluso.
I dati nel dettaglio
Nel dettaglio, dal Programma Nazionale Esiti è emerso che lo scorso anno è stato registrato un leggero rialzo (circa 2.600) dei ricoveri per frattura del femore, a fronte di un calo nel 2020, con numeri che si stanno riavvicinando ai dati del pre pandemia. Per quanto riguarda gli interventi, la quasi totalità sono stati effettuati in ospedali con alti volumi di attività chirurgica, indicatore associato a un miglior esito delle cure: il 95% rispetto al 94% nel 2020. È, invece, rimasta stabile negli ultimi 2 anni, la percentuale di over 65enni operati entro 48 ore, altro indicatore di buona assistenza: dal 50% del 2020 al 49% del 2021. I numeri, tuttavia, sono ben al di sotto della soglia del 60% prevista. Per quanto riguarda la protesi d'anca, nei 5 anni pre-Covid gli interventi avevano registrato un rialzo dell'11%: da 104.425 nel 2015 a 115.989 nel 2019. Nel 2020, invece, si era verificato un sensibile calo, con 19.167 ricoveri in meno rispetto al 2019 (-18% rispetto al pre pandemia). Nel 2021 "si è registrata una ripresa consistente, con 115.097 interventi", 18mila in più rispetto al 2020. Quanto alle malattie cardiovascolari, nel 2021 sono stati registrati 900 ricoveri in più rispetto al 2020. Si è verificato, inoltre, un calo della mortalità a 30 giorni dall'infarto: 7,7% nel 2021 rispetto 8,4% del 2020. Infine, Agenas rileva che la tempestività di intervento di angioplastica coronarica assicurata entro 90 minuti da una fase acuta di una sindrome coronarica è rimasta costante intorno al 50%.