Tumore polmone: al Sant'Orsola di Bologna l'Ia supporta la diagnosi precoce

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All'Irccs Policlinico Sant'Orsola è disponibile una nuova tecnologia che funziona come un piccolo e sofisticato “navigatore”, consentendo di individuare precocemente noduli localizzati nei polmoni

 

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All'Irccs Policlinico Sant'Orsola di Bologna è disponibile una nuova tecnologia per la diagnosi precoce del tumore al polmone. Si tratta di un'intelligenza artificiale che funziona come un piccolo e sofisticato “navigatore”, consentendo di individuare precocemente noduli localizzati nei polmoni. L’Irrcs è il primo ospedale pubblico in Europa a disporre di questa nuova tecnologia.

Permette di raggiungere fino all'80% di capacità diagnostica

Come riferito in una nota, questa innovativa tecnologia consente di incrementare la capacità di diagnosi precise di circa il 10%, che unita al 70% già registrata con i metodi in uso, raggiunge l'80%. "Numeri importanti se consideriamo che ogni anno in Italia vengono diagnosticati 41mila nuovi tumori ai polmoni, più di 3mila solo in Emilia-Romagna", ha sottolineato l'Irccs Policlinico Sant'Orsola. La diagnosi precoce offre migliori prospettive di cura e la possibilità di agire subito chirurgicamente.

Come funziona la nuova tecnologia

Il nuovo strumento, già operativo nell’unità di Pneumologia Interventistica dell’Irccs guidata da Piero Candoli - centro di riferimento in ambito nazionale per le prestazioni ambulatoriali endoscopiche diagnostico-terapeutiche di terzo livello -, è in grado di incrociare in tempo reale i dati della Tac e le immagini della radiologia fluoroscopica. "Con queste informazioni - precisa l'Irccs - il Body Vision Lung System ricostruisce una immagine tridimensionale della realtà che non sarebbe possibile visualizzare altrimenti. Riproduce fedelmente una broncoscopia e indirizza i medici che la utilizzano, come un piccolo e sofisticato “navigatore” intelligente, così da arrivare in posti dove non sarebbe stato possibile arrivare con la normale navigazione e scovare precocemente anche le tracce meno visibili di noduli polmonari periferici", che sarebbero "difficilmente evidenziabili con gli attuali dispositivi disponibili".

 

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