Malattia di Crohn, pronte linee guida su utilizzo di farmaci biologici

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Saranno presentate in occasione del 13esimo Congresso nazionale dell'Italian Group For The Study Of Inflammatory Bowel Disease (Ig-Ibd), in programma a Riccione dal primo al 3 dicembre

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Promuovere l'utilizzo di farmaci biologici nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali, come la malattia di Crohn, fornendo ai medici indicazioni chiare sul loro utilizzo e sull'insieme delle terapie avanzate disponibili. Sono alcuni degli obiettivi delle nuove linee guida che saranno presentate in occasione del 13esimo Congresso nazionale dell'Italian Group For The Study Of Inflammatory Bowel Disease (Ig-Ibd), in programma a Riccione dal primo al 3 dicembre.

Malattie infiammatorie intestinali: numeri

Si stima che in Italia oltre 150mila soggetti siano affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali, di cui 30-40% dal morbo di Crohn. La gestione di questi pazienti, spesso giovani, negli ultimi anni è stata radicalmente modificata dall'uso di farmaci biologici, ovvero medicinali che contengono principi attivi prodotti o estratti da un sistema biologico. Le nuove linee guida forniscono indicazioni sui vari contesti clinici nei quali possono essere utilizzati, quali l'induzione della remissione della malattia, il mantenimento della remissione stessa, ma anche la prevenzione della recidiva post chirurgica.

Le nuove linee guida

Le nuove raccomandazioni sono state redatte da Ig-Ibd anche in base ai risultati di uno studio condotto a partire dal 2019. "Si tratta della seconda parte delle Linee guida dedicate al trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali con farmaci biologici, dopo quelle relative alla rettocolite ulcerosa", ha riferito Flavio Caprioli, segretario generale dell'Ig-Ibd, e professore associato all'Università degli Studi di Milano. "Il documento è stato realizzato sulla base della metodologia Grade, riconosciuto a livello internazionale, per una valutazione oggettiva delle evidenze disponibili". "Questo documento vuole dare una visione d'insieme sulle terapie avanzate nella malattia di Crohn. Molto lavoro però è ancora da fare per avere chiaro il posizionamento dei farmaci nelle varie linee terapeutiche", ha concluso Fabio Macaluso, gastroenterologo presso l'Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo, uno dei sei componenti del comitato coordinatore delle Linee guida.

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