Tumori, ogni anno mille pazienti muoiono a causa dei superbatteri

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È quanto emerso durante il “Rivoluzioni nelle malattie infettive”, svolto da Torino, che riprende i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista American Cancer Journal for Clinicians

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Grazie a delle terapie in continua evoluzione, il numero dei pazienti oncologici che sopravvivono al tumore è sempre più numeroso. Questo dato positivo si accompagna però a una statistica meno incoraggiante: chi soffre di cancro corre un rischio maggiore di contrarre un’infezione causata da un superbatterio. Ogni anno solo almeno mille le persone appartenenti a questa categoria che perdono la vita per via di questi microrganismi “killer”. Nel corso del congresso “Rivoluzioni nelle malattie infettive”, svolto da Torino e co-organizzato dalla Fondazione Internazionale Menarini, Università di Torino, Ospedale Amedeo Savoia di Torino e Ospedale Cardinal Massaia di Asti, è emerso che queste morti potrebbero essere evitate somministrando per tempo dei nuovi antibiotici, già disponibili.

Le cause del maggiore tasso di mortalità

Gli esperti hanno spiegato che per i pazienti oncologici le infezioni provocate da batteri resistenti, come Klebsiella Pneumoniae, Acinetobacter e Pseudomonas, sono la seconda causa di morte. Lo indicano i risultati di un’analisi di numerosi studi pubblicata nel 2021 sulla rivista American Cancer Journal for Clinicians. In Italia circa un terzo degli 11mila decessi registrati ogni anno per antibiotico-resistenza riguardano pazienti oncologici. Giovanni Di Perri, co-presidente del Congresso e ordinario di Malattie Infettive presso l’Università di Torino, spiega che “il più alto tasso di mortalità è legato innanzitutto alle ridotte difese dovute alla malattia o indotte dalla chemioterapia. Inoltre presentano più frequenti complicanze post-chirurgiche a seguito di interventi legati al tumore o perché costretti a ricoveri lunghi e ripetuti”.

La necessità di usare antibiotici di nuova generazione

Gli esperti hanno sottolineato che utilizzare degli antibiotici di nuova generazione è essenziale per salvare almeno mille persone all’anno. “Se non adottiamo un uso responsabile e tempestivo di nuovi farmaci già oggi disponibili, rischiamo di tornare decenni indietro nei tassi di mortalità del tumore e non perché sia la malattia oncologica a uccidere, ma le infezioni antibiotico-resistenti”, ha concluso Di Perri.

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