Vaiolo scimmie, ministero Salute: ok 5 dosi da fiala vaccino per iniezione intradermica
Salute e BenessereAl via libera dell'Ema e dell'Aifa alla somministrazione del preparato per via intradermica, è seguita la pubblicazione della circolare del ministero della Salute "Aggiornamento sulla modalità di somministrazione del vaccino Jynneos"
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Dopo il via libera dell'Agenzia europea del farmaco al vaccino contro il vaiolo delle scimmie Imvanex/Jynneos (MVA-BN), già autorizzato per iniezione sottocutanea, anche per iniezione intradermica, è arrivato l'ok anche dalla Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco. La somministrazione per via intradermica del preparato prevede l'utilizzo di un quinto di una dose rispetto all'iniezione sottocutanea, permettendo di proteggere molte più persone con le dosi attualmente disponibili. Al disco verde dell'Aifa, è seguita la pubblicazione della circolare del ministero della Salute "Aggiornamento sulla modalità di somministrazione del vaccino Jynneos".
Iniezione intradermica: dose da 0,1 ml
Il documento,
siglato dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute,
Gianni Rezza, stabilisce che il "vaccino può essere somministrato anche
per via intradermica, sulla superficie interna dell'avambraccio, al
dosaggio di 0,1 ml, da personale sanitario esperto in tale modalità di
somministrazione".
Da una singola fiala di prodotto, viene
precisato nella circolare, "è possibile estrarre fino a 5 dosi da 0,1 ml
di vaccino da destinare alla somministrazione intradermica".
Posologia
Quanto alla posologia, "il ciclo di vaccinazione primaria può essere effettuato con due dosi somministrate per via intradermica (0,1 mL), a distanza di almeno quattro settimane (28 giorni) l'una dall'altra. La vaccinazione di richiamo, come singola dose destinata a chiunque abbia ricevuto in passato almeno una dose di qualsiasi vaccino antivaiolo o di MVA-BN o che abbia concluso il ciclo vaccinale di due dosi di MVA-BN da oltre due anni, può essere effettuata per via intradermica, al dosaggio di 0.1 mL", si legge ancora. Dopo una prima dose sottocute, inoltre, "per la seconda è anche possibile l'utilizzo della somministrazione ID, al dosaggio di 0.1 mL, mantenendo l'intervallo di non meno di 28 giorni l'una dall'altra". In relazione alla sicurezza della somministrazione intradermica, rispetto alla somministrazione sottocutanea, il ministero della Salute ha anche avvertito che esiste un rischio maggiore di reazioni locali, come eritema, ponfo, dolore, ma "non si sono osservate differenze a livello sistemico".