Vaiolo delle scimmie, i casi in Italia salgono a 644. 45 in più rispetto al 9 agosto
Salute e BenessereLo riporta l'ultimo bollettino del Ministero della Salute, aggiornato a oggi, venerdì 12 agosto. Gli uomini contagiati dal virus sono stati 634, mentre tra le donne si sono verificati 10 casi
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In Italia i casi di vaiolo delle scimmie hanno raggiunto quota 644. Lo riporta l'ultimo bollettino del Ministero della Salute, aggiornato a oggi, venerdì 12 agosto. Rispetto alla precedente rilevazione del 9 agosto, l'incremento è di 45 casi; quelli collegati a viaggi all'estero sono 182. Gli uomini contagiati dal virus sono stati 634, mentre tra le donne si sono verificati 10 casi. Le regioni con il maggior numero di infezioni restano la Lombardia (282), il Lazio (118), l’Emilia Romagna (65) e il Veneto (44). Esistono però anche alcune aree del Paese in cui non si è verificato nemmeno un contagio. È questo il caso della Basilicata, della Calabria, del Molise, dell’Umbria e della Vale d’Aosta, regioni nelle quali non è mai stata confermata un’infezione.
La situazione in Italia
Lo scorso 23 luglio, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato il vaiolo delle scimmie “emergenza sanitaria globale” e formulato una serie di raccomandazione. Tuttavia, in Italia i casi della patologia mostrano una tendenza alla stabilizzazione e la situazione è sotto costante monitoraggio. Gli esperti ritengono che non sia il caso di destare particolari allarmismi. Lo ha sottolineato anche Gianni Rezza, il direttore generale della Prevenzione sanitari, in un comunicato risalente al 23 luglio. Più di recente, anche Francesco Vaia, il direttore dell’Istituto Lazzaro Spallanzani, ha invitato alla calma. In occasione dell’inizio delle vaccinazioni contro la patologia nella struttura romana, l’esperto ha dichiarato che “non è una malattia grave, ma è meglio chiudere subito questa partita e far sì che non si possa estendere al resto della popolazione”.
Chi deve fare il vaccino?
Nel corso di una recente conferenza stampa, Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms, ha dichiarato che “l’Oms raccomanda la vaccinazione mirata per le persone che hanno avuto contatti con chi ha contratto il vaiolo delle scimmie e alle fasce ad alto rischio di esposizione, tra cui quella degli operatori sanitari. Devono prestare particolare attenzione anche gli operatori di laboratorio e chi ha più partner sessuali. Al momento, non raccomandiamo la vaccinazione di massa contro il vaiolo delle scimmie”.