
Vaiolo delle scimmie, perché l’Oms ha dichiarato l’emergenza sanitaria internazionale
La scelta è “un invito all’azione”, ha detto il responsabile delle emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità, Mike Ryan. La logica è quella "di attivare i sistemi di sorveglianza in modo da non farsi cogliere impreparati da qualche variante", spiega invece Carlo Signorelli, docente di Igiene e salute Pubblica dell'Istituto San Raffaele di Milano. Dallo scorso maggio si sono registrati circa 17mila casi di positività al virus, in oltre 74 Paesi. Il Continente più colpito è l'Europa

Quasi 17mila persone colpite in 74 Paesi diversi: il vaiolo delle scimmie è stato classificato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come emergenza sanitaria globale, il più alto livello di allerta tra quelli utilizzabili
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Ad annunciare la nuova classificazione di rischio è stato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus (in foto), a due giorni dalla seconda riunione del Comitato di emergenza per i regolamenti sanitari internazionali dell'Organizzazione sul virus
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La scelta – “un invito all’azione”, l’ha definita il responsabile delle emergenze dell’Oms, Mike Ryan - è stata dibattuta. Ghebreyesus ha spiegato che il comitato di esperti non è riuscito a raggiungere un consenso, rimanendo diviso sulla necessità di attivare il massimo livello di allerta. Così, è spettato al direttore generale decidere
Lunghe file a New York per vaccinarsi contro il vaiolo delle scimmie
La decisione è stata quindi presa in via precauzionale, per il rapido diffondersi del virus in pochi mesi. Era lo scorso maggio quando il vaiolo delle scimmie ha iniziato a essere rilevato fuori dal gruppo di Paesi africani dove è endemico
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“L’Oms ragiona con la logica di attivare i sistemi di sorveglianza in modo da non farsi cogliere impreparata da qualche variante. Una malattia nuova, o comunque che si diffonde dove non c'era, deve sempre indurre le autorità sanitarie a una grande attenzione, l'Oms parla al mondo, a tutti Paesi e questo è un fenomeno da seguire", spiega Carlo Signorelli, docente di Igiene e salute Pubblica dell'Istituto San Raffaele di Milano (in foto, un uomo si sottopone a screening di controllo per verificare la positivà al virus all'aeroporto di Chennai, India, 16 luglio 2022)
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Il rischio nel mondo, fa sapere l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a oggi è ancora contenuto. Fa eccezione l’Europa, dove si è registrato il più alto numero di casi. Sulle circa 17mila persone colpite, 10.604 si trovano nel Vecchio Continente, come emerge dall'ultimo bollettino congiunto del Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) e dell'Ufficio regionale per l'Europa della stessa Oms. I dati sono relativi al 19 luglio (in foto, una fiala di vaccino contro il vaiolo delle scimmie)

L'Unione Europea si è assicurata in tutto 163.620 dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie. La Commissione Ue ha fatto sapere che le consegne delle fiale "continueranno a essere effettuate nelle prossime settimane e mesi e per tutto il resto dell'anno"

LE EMERGENZE SANITARIE INTERNAZIONALI - In 11 anni è la settima volta che l’Oms ricorre alla classificazione di emergenza sanitaria internazionale. La prima fu nel 2009, quando si stava diffondendo l'influenza H1N1

Poi, nel 2014, lo stesso successe con la poliomielite e con l’ebola. Nel 2015 fu il turno dell'infezione da Zika, nel 2019 di nuovo dell’ebola

L'ultimo caso di emergenza sanitaria, prima del vaiolo delle scimmie, era stato quello legato al coronavirus