
Covid, da Nord a Sud sale la pressione sugli ospedali per i ricoveri: la mappa
Nei reparti cresce lentamente la pressione dei malati Covid con problemi respiratori. I nosocomi valutano la riorganizzazione di reparti dedicate al loro trattamento. Richieste anche per tenere aperte le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale)

Negli ospedali italiani si sta valutando la possibilità di riaprire i reparti Covid-19, dopo l’aumento dei casi di ricovero di persone affette da SarsCov2 - che riportano problemi respiratori - registrati nelle ultime due settimane. Il presidente della Federazione degli ospedali italiani, Giovanni Migliore, ha confermato un aumento del 34,5% dei ricoveri per Covid-19 con sindromi respiratorie e polmonari. È pari al 10% l’incremento dei ricoverati che sono trovati positivi una volta arrivati in ospedale per essere curati da altre patologie
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A Roma l'ondata di Omicron 5 sta costringendo alcuni grandi nosocomi, come il San Giovanni, a riaprire i reparti Covid-19. Ma il sistema sanitario del Lazio - così come quello italiano - non è ancora messo a dura prova: nella Regione sono ad oggi disponibili circa mille posti letto Covid-19. “Siamo ampiamente sotto soglia", fanno sapere dall'assessorato ad Ansa
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A Bologna gli ospedali Policlinico di Sant’Orsola e Maggiore non hanno più reparti Covid-19 dedicati. I pazienti sono trattati secondo un modello “a bolla”, posti in isolamento di coorte all’interno di altri reparti specialistici come ortopedia, geriatria o neurologia. Ciò avviene, spiega Ansa, perché molte persone ricoverate sono pazienti “con Covid”, cioè si trovano in ospedale per essere curate da altre patologie. Quando emerge la positività, sono spostati in stanze dedicate
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In Puglia il dipartimento Salute della Regione ha reso noto che tutte le Asl devono individuare, all'interno dei propri ospedali, posti letto da riservare ai pazienti Covid-19 e che siano attivabili entro 48 ore in base alle necessità. Per quanto riguarda la provincia di Bari, la nota del dipartimento Salute autorizza anche a utilizzare ancora l'ospedale Covid in Fiera ma "soltanto dopo aver riempito i posti letto negli altri ospedali della rete Covid", ha specificato il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro

Nel pieno della nuova ondata, arrivano anche le prime proroghe in alcune regioni per tenere aperte le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), le squadre speciali di medici e infermieri impegnate fin dal marzo 2020 nella lotta contro il Covid-19, fornendo cura e assistenza domiciliare ai malati che non necessitano di ricovero ospedaliero e ai pazienti in isolamento fiduciario, che si sarebbero dovute chiudere venerdì primo luglio. Le prime tre regioni a prorogarle sono state l'Emilia-Romagna, la Sardegna e le Marche

Ed è polemica dopo le dichiarazioni rilasciate dal governatore della Campania De Luca sulla mancanza di intervento da parte del ministero della Salute per il sostegno alle Usca, accusato di “confusione totale”. “Le polemiche fanno male e soprattutto a chi le fa”, ha replicato il ministro della Salute, Roberto Speranza, auspicando che tutte le “istituzioni lavorino insieme”

Nelle strutture di pronto soccorso vengono rilevate in questo periodo “moltissime persone positive al virus SarsCoV2 del tutto asintomatiche”, ha dichiarato ad Ansa il presidente nazionale del Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica 118, Mario Balzanelli. Si tratta di un fenomeno, prosegue, che si sta osservando "da alcune settimane" e sul quale "non sono ancora disponibili dati unitari", ma che può essere considerato l'indice di una "circolazione virale elevatissima"

Mario Balzanelli osserva che nei pronto soccorso "si cominciano a vedere desaturazioni, soprattutto nei pazienti oncologici ed ematologici, nonostante la quarta dose del vaccino". In generale, aggiunge, "si stanno riempiendo i reparti di malattie infettive" e si rilevano anche sintomi gastrointestinali, che sono fra le modalità di espressione clinica del virus SarsCov2

Sono quattro, secondo Balzanelli, le caratteristiche della sottovariante Omicron BA.5 che destano preoccupazione. La prima è la capacità di raggiungere gli alveoli polmonari e, come conseguenza, la capacità di provocare desaturazioni, polmoniti e insufficienza respiratoria. In secondo luogo, la sottovariante è refrattaria alle alte temperature. Inoltre il suo indice di contagio raggiunge 17, mentre quello del ceppo originario del virus di Wuhan era 2,5. Infine desta preoccupazione la sua capacità di eludere le difese immunitarie