Primo in Italia e terzo in Europa, eroga fasci di elettroni ad altissimo rateo di dose, capaci di innescare il cosiddetto “effetto flash, un effetto radiobiologico che permette di risparmiare drasticamente i danni ai tessuti sani mantenendo inalterata l’efficacia terapeutica sul tumore. E’ stato inaugurato presso il centro per le ricerche multidisciplinari sulla flash radiotherapy del Santa Chiara di Pisa
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Il suo nome è “Electron Flash” e si tratta del nuovo acceleratore lineare progettato per ampliare le prospettive di cura contro i tumori. È stato inaugurato proprio oggi, 28 giugno, presso il centro per le ricerche multidisciplinari sulla flash radiotherapy del Santa Chiara di Pisa.
Le caratteristiche dello strumento
Lo strumento, come spiega un comunicato diffuso sul sito dell’Università di Pisa, eroga fasci di elettroni ad altissimo rateo di dose, capaci di innescare il cosiddetto “effetto flash, un effetto radiobiologico evidenziato sperimentalmente su modelli animali che permette, proprio erogando la dose di radioterapia a ratei di dose di gran lunga superiori a quelli attualmente utilizzati nei contesti clinici e in tempi di frazioni di secondo contro i minuti della radioterapia convenzionale, di risparmiare drasticamente i danni ai tessuti sani mantenendo inalterata l’efficacia terapeutica sul tumore”. L’acceleratore, hanno riferito gli esperti, è il primo in Italia oltre che il terzo in Europa ed è l’unico al mondo dotato di “cannone a triodo”, una caratteristica specifica che consente “l’esecuzione di esperimenti mai realizzati prima necessari alla piena comprensione del fenomeno e alla sua ottimizzazione per l’implementazione clinica”. L'acquisizione dell'acceleratore, si legge ancora, è frutto della collaborazione tra Università di Pisa, Azienda ospedaliero universitaria pisana, Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e Istituto di Neuroscienze del Cnr pisano, con il sostegno finanziario della Fondazione Pisa. Ora sono attesi ulteriori studi, ha riferito Fabiola Paiar, direttrice scientifica del centro pisano per ricerche multidisciplinari sulla flash radiotherapy, “ma l'effetto apre grandi prospettive di cura. Infatti, se traslato nella pratica clinica, permetterebbe di aumentare le dosi terapeutiche, anche in presenza di volumi estesi, e quindi di trattare con efficacia tumori ad oggi con prognosi nefasta, come i tumori radioresistenti o molto diffusi”.
La sperimentazione prevista
La sperimentazione con l’acceleratore durerà tre anni e, al termine di questo periodo, gli studiosi sperano di poter avviare la fase preclinica legata a questa particolare radioterapia ad altissima precisione. “Portiamo a compimento il primo tassello del progetto di ricerca Electron Flash Therapy per la cura dei tumori che può entrare nel vivo con la macchina a disposizione”, ha sottolineato la direttrice generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, Silvia Briani. “Con oggi si segna un primo passo verso un futuro sempre più sfidante in termini di offerta terapeutica e di altissima qualità per tutti”, ha poi aggiunto.