Alzheimer, una piattaforma telematica per contrastare la malattia da casa

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Si chiama “Informa” ed è stata messa a punto dagli esperti del Centro regionale per l’invecchiamento cerebrale dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova, con la collaborazione dei ricercatori del dipartimento di Ingegneria dell’informazione. Obiettivo principale è quello di consentire alle persone affette da disturbi simili di poter di eseguire, da casa propria ed in totale in autonomia, una serie di attività basate sul protocollo di terapia cognitivo-comunicativa denominato “Cognitive Activation Therapy”

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Una “piattaforma telematica multi-tecnologica per la stimolazione e la riabilitazione cognitiva di persone con disturbo neurocognitivo, come, ad esempio, l’Alzheimer”. Così è stata definita “Informa”, un nuovo progetto messo a punto dagli esperti del Centro regionale per l’invecchiamento cerebrale (Cric) dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova, con la collaborazione dei ricercatori del dipartimento di Ingegneria dell’informazione (Dei). Obiettivo principale quello di consentire alle persone affette da disturbi simili di poter di eseguire, da casa propria ed in totale in autonomia, una serie di attività basate sul protocollo di terapia cognitivo-comunicativa denominato “Cognitive Activation Therapy” (Cat), la cui efficacia è stata dimostrata su un campione di più di 240 pazienti e i cui risultato sono stati oggetto di pubblicazione. Lo spiega un comunicato apparso proprio sul sito dell’Università di Padova.

In cosa consiste la piattaforma

Come spiegano gli specialisti, “dopo una prima fase di test su circa 20 volontari che ha dato risultati molto positivi”, il sistema “Informa” ha ottenuto adesso il parere favorevole del Comitato etico per la pratica clinica con una valutazione, tuttora in corso, “per un uso più ampio sul territorio”. Ma in cosa consiste, in particolare, la piattaforma? E’ formata, hanno riferito gli esperti, da due moduli principali chiamati “planning e training”. Il primo permette al terapista di accedere “ad un’interfaccia web per realizzare percorsi di stimolazione cognitiva personalizzati, combinando a piacere le diverse attività e gli esercizi del protocollo Cat trasportati nel mondo digitale”. Il secondo modulo, invece, è basato su una vera e propria app per dispositivi elettronici (tablet) che, attraverso una serie di interfacce intuitive e funzionali, “rende fruibile alla persona con disturbo neurocognitivo le attività riabilitative definite dal terapista”.

Le altre caratteristiche del progetto

“Informa”, in sostanza, riesce a permettere al terapista non solo di decidere la tipologia adatta, la numerosità ed grado di difficoltà degli esercizi del percorso di stimolazione neurocognitiva, ma allo stesso modo anche di “adattarne temi e contenuti sulla base dei gusti e preferenze dell’utente finale, anche facendo uso di materiale multimediale (immagini, brani musicali, audio) personale, al fine di massimizzare l’accettazione e l’efficacia riabilitativa della terapia”. L’applicazione, infine, può dare l’opportunità di raccogliere dati ed informazioni statistiche relativa all’esecuzione delle attività proposte al paziente, offrendo ai medici elementi importanti per valutare le condizioni neurocognitive dell’utente e, allo stesso tempo, “adattare da remoto il programma di training”.

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