Lo ha evidenziato uno studio, coordinato dagli studiosi della University of Mississippi Medical Center di Jackson, negli Usa, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Neurology”. Lo stesso può valere, hanno spiegato gli esperti, anche per quei i pazienti a rischio di sviluppare l'Alzheimer in quanto portatori di geni associati alla malattia neurodegenerativa
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato.
Tutti in generale, ma anche i pazienti a rischio di sviluppare l'Alzheimer in quanto portatori di geni associati alla malattia neurodegenerativa, possono far diminuire le probabilità di ammalarsi. E questo può accadere, semplicemente, seguendo e mantenendo uno stile di vita sano. Lo ha evidenziato uno studio, coordinato dagli studiosi della University of Mississippi Medical Center di Jackson, negli Usa, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Neurology”.
L’analisi sui dati di oltre 11mila pazienti
In particolare, i ricercatori americani hanno analizzato i dati appartenenti a 11.561 persone, classificandoli in base al rispettivo rischio genetico e, nello specifico, considerando la presenza di varianti del gene APOE. Infatti, hanno spiegato gli esperti, la variante e4 (APOE4) del gene è conosciuta per essere responsabile dell’aumento legato al rischio di avere la malattia, mentre un’altra variante, la e2 (APOE2) avrebbe la capacità di abbassare questo rischio. In seguito, quindi, i ricercatori hanno indagato l'adozione, da parte dei pazienti coinvolti, di stili di vita e fattori salutari, contemplando parametri quali l'attività fisica, una dieta sana, il peso, l'abitudine al fumo, il controllo della pressione sanguigna, quello del colesterolo e del glucosio. Tali fattori, ha detto Adrienne Tin, prima firma dello studio, “sono stati associati a un abbassamento del rischio globale di demenza, ma è incerto se lo stesso valga per chi è ad alto rischio genetico”. Anche se, hanno riferito gli stessi studiosi, questo studio sembra confermare proprio questa ipotesi.
Stili di vita sani e ridotto rischio di sviluppare demenza
Analizzando i risultati finali, dunque, è emerso come tra i partecipanti europei a rischio, in quanto portatori della variante APOE4, coloro che avevano manifestato una maggiore propensione per stili di vita sani, hanno anche fatto segnalare un rischio del 43% più basso di sviluppare la demenza nel corso della vita. Tale riduzione, invece, è risultata pari al 17% nei partecipanti di origine africana. Inoltre, coloro che si potevano inserire in una fascia intermedia in quanto ad adozione di stili di vita sani, hanno fatto segnalare una riduzione del rischio di demenza rispettivamente del 30% (se europei) e del 6% (se di origine africana). “La buona notizia è che anche per le persone a rischio genetico è probabile che vivere seguendo uno stile di vita più sano produca una riduzione del rischio di demenza”, ha poi aggiunto ancora Tin.